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La domanda di turismo e la teoria economica


All’eterogeneità del turista si affianca l’eterogeneità del bene oggetto del consumo turistico, ma esiste anche un’eterogeneità intrinseca al bene turismo: è un bene composito, formato da beni di mercato (viaggio, alloggio, ristorazione) e beni non di mercato (mare, montagna, beni pubblici ceduti a prezzo nullo o inferiore rispetto al loro valore reale). Inoltre, la domanda è un aggregato disomogeneo al cui interno si può presentare ogni tipo di relazione: di complementarità, di sostituibilità e di indipendenza. Oltre a questi motivi oggettivi (merceologici), ci sono anche ragioni soggettive, legate all’esperienza che ciascun turista riporta dopo aver acquistato il bene turismo. Il bene turismo è infatti un experience good (≠ search good, i cui attributi principali possono essere verificati prima dell’acquisto), un prodotto che il consumatore non è in grado di conoscere a priori e di cui potrà verificare la qualità solo dopo l’uso. Il consumatore turista si trova nella condizione di dover scegliere un viaggio senza sapere come sarà, la sua possibilità di scelta dipende dalla completezza delle informazioni di cui dispone. Gli experience goods sono beni per i quali esiste una ragionevole incompletezza di informazioni, a differenza dei search goods, per i quali esiste una ragionevole completezza di informazioni. Esiste, quindi, non il bene turismo, ma una pluralità di beni turistici aventi caratteristiche differenti: non sarà individuabile nemmeno il mercato turistico, ma tanti mercati turistici quante sono le combinazioni tra domanda e offerta turistiche.

Tratto da ANALISI E DIMENSIONE ECONOMICA DEL TURISMO di Elisabetta Pintus
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