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La formazione di un governo provvisorio iracheno e il trasferimento dei poteri da parte dell’Autorità provvisoria della coalizione


La risoluzione n. 1511 chiedeva al Consiglio di governo iracheno, in cooperazione con l’Autorità provvisoria della coalizione, di sottoporre al Consiglio di sicurezza un calendario e un programma per la redazione di una nuova costituzione e lo svolgimento di elezioni democratiche in base a questa costituzione. In conformità della richiesta del Consiglio di sicurezza il Presidente del Consiglio di governo iracheno il 23 novembre 2003 forniva le informazioni rilevanti. L’accordo prevede il richiesto calendario e contiene l’impegno di “restituire la piena responsabilità di governo dell’Iraq al popolo iracheno entro il 1° luglio 2004” --> questa intesa deve considerarsi giuridicamente un atto unilaterale della CPA.
L’accordo del 15 novembre 2003 prevedeva:
la formazione mediante elezioni indirette in diciotto governatorati di un’assemblea transitoria, la quale avrebbe nominato un organo esecutivo e i ministri
l’emanazione di una “legge fondamentale” relativa alla struttura e alle competenze di un’amministrazione transitoria, da approvare da parte della CPA
il trasferimento della piena responsabilità di governo a una nuova amministrazione transitoria con conseguente scioglimento sia della CPA sia del Consiglio di governo
stabiliva un preciso calendario per il processo costituzionale entro il 15 marzo 2005 e un referendum popolare per la ratifica della costituzione
entro il 31 dicembre 2005 era prevista l’elezione di un nuovo governo in base alla costituzione
Le elezioni previste per l’assemblea nazionale non si sono mai svolte, in quanto non sussistevano le condizioni per elezioni veritiere in Iraq. Il Segretario generale ha inviato una missione esplorativa in Iraq diretta dal Consigliere speciale Brahimi; questa, non solo per l’assenza delle minime condizioni di sicurezza, ma anche per una diffusa sfiducia, nell’opinione pubblica irachena, sia nel valore che nel contenuto dell’accordo del 15 novembre, ha dichiarato impossibile organizzare delle elezioni credibili entro il 30 giugno 2004.
Ma il calendario per il trasferimento dei poteri al un governo provvisorio iracheno è stato rispettato e comprendeva due fasi:
la prima era la formazione di un nuovo governo provvisorio iracheni “pienamente sovrano” che avrebbe assunto il potere il 30 giugno 2004
la seconda avrà inizio con la formazione di un governo transitorio iracheno, istituito dopo le elezioni per l’assemblea nazionale, non oltre il 31 dicembre 2005; e terminerà con la formazione di un governo iracheno in conformità con una costituzione permanente.
L’obbiettivo di trasferire i poteri a un governo provvisorio iracheno è stato realizzato il 28 giugno 2004 e il governatore statunitense a capo della CPA, Paul Bremer, ha trasferito i propri poteri al governo iracheno e ha lasciato Bagdad. Il governo provvisorio è stato formato il 1° giugno 2004 e a capo del governo è stato posto, per decisione presa sostanzialmente dal governo statunitense, Ayad Allawi, il quale ha trascorso molti anni in esilio negli USA durante il regime di Saddam Hussein.
I fatti confermano quanto Allawi sia del tutto dipendente dalle forze straniere di occupazione, egli infatti governa grazie alla massiccia presenza dell’esercito statunitense e delle forze alleate e a una repressione contro colore che sono considerati i ribelli, i terroristi o i combattenti della resistenza irachena.
Il Presidente del governo provvisorio iracheno è Ghazi Mashal Ajil al Yawer, ma la sua carica è puramente rappresentativa.

Tratto da L'ONU E LA CRISI DEL GOLFO di Alice Lavinia Oppizzi
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