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La stabilizzazione del consumo di eroina


Non c'è anno che il rapporto di Lisbona, espressione dell'osservatorio europeo sui consumi delle droghe illegali, non ribadisca come l'eroina sia in assoluto la droga meno consumata in Europa: ne fa uso meno dell' 1% della popolazione dell'Unione.
Per quanto riguarda la prevalenza del consumo problematico e della dipendenza (di cui l'uso per via endovenosa costituisce l'indicatore prioritario), il rapporto pone l'Italia tra i paesi più in alto in Europa: 5-8 casi ogni 1000 abitanti d'età tra 15-64 anni.
Tuttavia, il numero dei consumatori di eroina e in leggero ma costante calo. La popolazione delle persone dipendenti da eroina in trattamento invecchia.
Due sono stati i veri “eventi” preventivi, che, sul piano della domanda, hanno fortemente contribuito ad arrestare l'”epidemia” di eroina per via endovenosa:
1.    l' aids (anni '80); l'innesto dell' aids sulla tossicodipendenza non ha solo comportato una drastica riduzione dello scambio di siringhe sporche, ma anche il contenimento delle modalità d'uso per via endovenosa.
2.    mutamento dell'immaginario giovanile rispetto alle droghe da estraniazione (immagine dell'eroinomane); A partire dagli anni '90 il consumatore di eroina, e in particolare se per via endovenosa, non simboleggia più la trasgressione affascinante e ribelle, ma diventa l'emblema della sconfitta e della deriva marginale, di cui si porta dietro le stigmate della perdita di ogni controllo di sé e della propria vita, quale segno più evidente dell'insuccesso personale e sociale. Esattamente il contrario del fascino esercitato oggi dai nuovi consumi che rinnegano ogni idea di fuga ed estraniazione dalla realtà ed esaltano invece tutte le aspettative prestazionali non connesse solo al divertimento.

Tratto da IL CONSUMO DI SOSTANZE PSICOATTIVE OGGI di Angela Tiano
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