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La variabile stock e la variabile flusso


Il collegamento tra conto economico e situazione patrimoniale fa emergere i concetti di stock e di flusso.
Il risparmio è una variabile flusso, cioè misura la dimensione di un fenomeno nel corso di un determinato intervallo di tempo. Il patrimonio è una variabile stock, cioè la misura di un fenomeno in un dato momento.
Questi concetti valgono in generale per tutte le grandezze economiche e finanziarie e non solo per il caso di risparmio e patrimonio.

Attività e passività finanziarie. Il comportamento di ogni unità economica sarà caratterizzato, oltre che da accumulazione di ricchezza (patrimonio netto), da investimenti in attività reali e da investimenti sotto forma di crediti; d’altra parte il finanziamento di queste due classi di investimento non è necessariamente ristretto al patrimonio netto, ma può essere fatto con il ricorso ai debiti.
Il riferimento a crediti/debiti porta a introdurre il concetto più generale di attività e passività finanziaria. Riprendiamo la definzione di strumento finanziario (contratto che prevede prestazioni di natura patrimoniale e che intercorre tar un emittente (debitore) e un investitore (creditore). Per l’investitore tale strumento può essere visto cme un diritto patrimoniale (assieme ad altri diritti); esso assume quindi la natura di Attività finanziaria (Af): cioè l’investitore vanta un diritto nei confronti del reddito e della ricchezza presenti e futuri dell’emittente (debitore) dello strumento finanziario, il quale a sua volta ha un impegno a soddisfare questo diritto.
Il concetto di passività finanziaria (Pf) è speculare a quello di attività finanziaria: lo stesso strumento finanziario, visto dal lato dell’emittente (debitore, emittente di azioni, controparte di contratti di copertura di rischi), rappresenta un impegno patrimoniale (impegno di rimborso e di remunerazione o impegno a una prestazione), cioè appunto una passività finanziaria.
È utile sottolineare la distinzione tra attività reali (Ar) e attività finanziarie (Af).
Le Ar sono beni aventi un valore intrinseco, in quanto possono produrre servizi di utilità reale e immediata per il possessore, mentre le Af non hanno un valore intrinseco, ma rappresentano beni reali; sono facilmente trasferibili (al contrario delle Ar); generano redditi per il possessore ma per l’economia nel suo complesso tali redditi non corrispondono a produzione di beni/servizi. Non rappresentano quindi produzione di nuova ricchezza, ma sono un modo poco costoso di mantenere/trasferire i diritti sulla ricchezza e sul reddito.
Se i mercati finanziari sono ben funzionanti, attraverso la rappresentazione della ricchezza reale nelle Af si può sviluppare il processo allocativo delle risorse.

Tratto da IL SISTEMA FINANZIARIO di Alessia Chiovaro
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