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La visibilita' dell'invisibile: la sociologia alla scoperta degli abusi all'infanzia

La visibilita' dell'invisibile: la sociologia alla scoperta degli abusi all'infanzia


L'abuso all'infanzia è un fenomeno che pur affondando le sue radici in tempi lontani, solo recentemente ha ricevuto l'attenzione che merita.
Il problema della violenza sui bambini, infatti, è sempre esistito, essendo strettamente connesso alla fragilità bio-psicologica degli stessi.
Fino all'ottocento non esistono leggi che tutelino i bambini; sia negli ambienti lavorativi, sia negli ambiti familiari.
Solo nel 1958, con la proclamazione della Dichiatazione dei diritti del bambino, quest'ultimo diventa "soggetto di diritto" e il fenomeno del maltrattamento diviene specifico oggetto di studio empirico. E' grazie all'iniziativa di Henry Kempe che si giunge alla definizione della "sindrome del bambino maltrattato". Egli fornisce le prime cifre della dimensione del fenomeno negli Usa ed apre la strada allo studio dello stesso.
In Italia, è uno psicologo, Rezza, ad occuparsi per primo dei maltrattamenti all'infanzia, esaminandoli non solo dal punto di vista diagnostico-clinico ma anche da quello psicosociale e preventivo. Egli considera il maltrattamento dei bambini in un'accezione ampia che comprende: violenze fisiche, abusi sessuali, maltrattamenti emozionali.

Tratto da LA SPENDIBILITÀ DEL SAPERE SOCIOLOGICO di Angela Tiano
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