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Le categorie speciali di azioni

Sono categorie speciali di azioni quelle fornite di diritti diversi da quelli tipici previsti dalla disciplina legale. La presenza di categorie speciali di azioni comporta una modifica nell'organizzazione interna della società, per la contemporanea presenza di diversi gruppi di azionisti con interessi parzialmente non coincidenti. È infatti stabilito che, se esistono diverse categorie di azioni, le deliberazioni dell'assemblea (generale) che pregiudicano i diritti di una di esse devono essere approvare anche dall'assemblea speciale della categoria considerata. La valutazione dell'interesse di tutti gli azionisti (espressa dall'assemblea straordinaria) e quella degli interessi di categoria (assemblea speciale) prevalgono sulla volontà individuale. I diritti speciali di categoria sono perciò diritti di gruppo e non diritti individuale.
Fra i limiti espressi permane, dopo la riforma del 2003, il divieto di emettere azioni a voto plurimo, azioni cioè che attribuiscono a ciascuna più di un voto (per il resto l'attuale disciplina è molto più permissiva di quella precedente). Con la riforma del 2003 tutte le società possono emettere azioni senza diritto di voto. Nel contempo sono scomparse. Si consente a tutte le società:
la creazione di azioni con diritto di voto limitato a particolari argomenti;
la creazione di azioni con diritto di voto subordinato al verificarsi di particolari condizioni non meramente potestative.
Le azioni privilegiate sono azioni che attribuiscono ai loro titolari un diritto di preferenza nella distribuzione degli utili e/o nel rimborso del capitale al momento dello scioglimento della società.
È consentita l'emissione di azioni fornite di diritti patrimoniali correlati ai risultati dell'attività sociale in un determinato settore, anche quando non si danno vita a patrimoni separati destinati ad uno specifico affare. Ai possessori di azioni correlate non possono essere corrisposti dividendi agli utili risultanti dal bilancio generale della società; perciò a nulla avranno diritto se l'attività complessiva della società registra una perdita.

Tratto da DIRITTO COMMERCIALE di Alexandra Bozzanca
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