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Le controversie religiose all'età di Costantino


Parte I - L'età di Costantino LE CONTROVERSIE RELIGIOSE: IL DONATISMO, RELIGIONE O POLITICA? Costantino interverrà autoritariamente nelle questioni religiose non per dispotismo ma in nome di quel desiderio di unificazione globale dell'impero. Il donatismo nasce a Cartagine dal vescovo Donato all'indomani della persecuzione di Diocleziano e professava una passionale intransigenza tipica della chiesa africana in contrasto con l'indulgenza di quella romana nei confronti dei lapsi.
Era accaduto che nel 307 il vescovo dell'importante diocesi di Cartagine era morto. Ceciliano era stato eletto al suo posto ma fu accusato di apostasia per avere consegnato i libri sacri durante le precedenti persecuzioni. Fu eletto così, da un concilio di 70 vescovi africani, Maiorino.
Ceciliano si appella a Costantino che delega il caso a papa Milziade che nel 313, assieme ad un sinodo di vescovi galli e italiani, depone Donato (salito al posto di Maiorino) e rimette sul trono Ceciliano. Scoppia il donatismo che l'imperatore reprime non senza esitazioni fino a ritirare la persecuzione nel 321. Le persecuzioni tornano nel 347 con Costante, che non riuscendo a corrompere Donato, chiude le chiese donatiste e impedisce il culto. I donatisti parleranno per l'ultima volta nella grande conferenza di Cartagine del 411, dove saranno battuti dalla superiorità dottrinale di Agostino. Con l'invasiome vandala dell'Africa nel 429, il donatismo scomparirà.

Tratto da STORIA DEL CRISTIANESIMO ANTICO di Gherardo Fabretti
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