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Le funzioni del sistema finanziario nell’ambito del trasferimento delle risorse


Le modalità attraverso cui il sistema finanziario rafforza e rende più efficiente il processo di trasferimento delle risorse finanziarie sono:
* L’informazione. Se il rischio percepito dal datore dei fondi è quello relativo al rimborso alla scadenza, diventa fondamentale il meccanismo dell’informazione; in quanto è necessario avere informazioni accurate sulla controparte per valutarne l’affidabilità, ed è inoltre necessario continuare a raccogliere informazioni dopo la stipula del contratto al fine di monitorare l’utilizzo corretto dei fondi. Al tempo stesso è necessario mettere a punto contratti che incorporino i termini dell’accordo tra creditore e debitore e rappresentino il mezzo di pressione per il rispetto dell’accordo stesso. Gli intermediari finanziari e i mercati organizzati hanno appunto la funzione di ridurre il gap di informazione cui è esposto il creditore e possono farlo (perché specializzati e perché operano su larga scala) in termini economicamente convenienti. Sono rilevanti in questo caso due contributi informativi:
- quello che serve per affrontare il problema della misurazione del rischio (selezione ex ante e monitorino ex post), rischio che può limitare la circolazione delle risorse da un finanziatore potenziale (avverso al rischio e poco informato) all’utilizzatore finale.
- quello che deriva dalla funzione di “informazione di prezzo” – peculiare nei mercati organizzati- e che consente un  processo allocativo decentrato guidato dai segnali di “convenienza” espressi attraverso la quotazione degli strumenti finanziari; è quanto accade normalmente in una borsa, dove il prezzo delle azioni quotate rappresenta il punto di riferimento rispetto al quale venditori e compratori potenziali valutano la convenienza a vendere o comprare.
Anche la messa a punto dei contratti (preparazione, emissione e circolazione di ciò che si indicherà col termine di “strumenti finanziari”) è un’attività che richiede informazioni, competenze specifiche e strutture operative. Proprio in relazione alla messa a punto della “scrittura dei contratti”, un aspetto essenziale delle funzione integratrice del sistema finanziario nel trasferimento delle risorse riguarda la moltiplicazione e la standardizzazione delle forme contrattuali. Ogni forma contrattuale è una combinazione particolare di elementi tecnici (scadenza, modalità di remunerazione, garanzie, modalità di rimborso, diritto di voto in assemblea, etc) che determinano i diritti/impegni patrimoniali e non patrimoniali per le controparti.
I contenuti tecnici ed economici del contratto possono essere riassunti in 2 dimensioni fondamentali del contratto stesso:
- il rendimento (il costo per il debitore)
- il rischio (del creditore), che aumenta all’aumentare della scadenza
Sulla base della combinazione rendimento/rischio i contratti finanziari possono essere classificati lungo un’ideale curva del mercato in cui, per rischi crescenti si hanno rendimenti attesi più elevati.
In pratica si riconosce un premio di rendimento per unità aggiuntive di rischio. Così un contratto azionario è considerato più rischioso di un contratto di credito (infatti la remunerazione –dividendo- è discrezionale e subordinata alla copertura dei rischi dei creditori); nell’ambito dei contratti di credito quelli a cadenza più lunga sono normalmente più rischiosi, in funzione della crescente incertezza che caratterizza eventi da prevedere (rimborso) via via più lontani nel tempo.
L’ampiezza delle forme contrattuali disponibili nel sistema finanziario facilità la “copertura” degli svariati schemi di preferenza espressi da creditori e debitori: da quelli più avversi al rischio a quelli che ricercano un’alta esposizione al rischio.
Seppure con diversa intensità, a seconda del tipo di contratto, la “produzione di informazione” (per colmare il gap di cui soffre il datore di fondi rispetto al prenditore) rappresenta un elemento essenziale di ogni scambio finanziario e di ogni forma contrattuale.
* La liquidità. Se il rischio percepito dal creditore è quello di avere bisogno di riutilizzare il risparmio investito prima della scadenza del contratto, allora diventa importante il requisito della “liquidità”, della possibilità cioè di smobilizzare l’investimento prima della data di rimborso fissata contrattualmente. Questa è appunto una delle funzioni dei mercati finanziari e si svolge attraverso il sistema di negoziazione e scambio degli strumenti finanziari.
La liquidità è in funzione:
- della natura degli strumenti finanziari, che possono essere negoziabili o non negoziabili; nel primo caso hanno un grado di liquidità che deriva, oltre che dalla durata residua (la liquidità è più alta in corrispondenza delle scadenze più brevi), dalla possibilità di negoziare gli strumenti in un mercato.
- del tipo di strumento in quanto la liquidità può essere influenzata dal rischio e dalla scadenza, oltre che dal grado di standardizzazione dello strumento stesso. 
- della presenza di mercati organizzati, in cui lo scambio può avvenire con costi di transazione molto bassi e prezzi trasparenti
Si può quindi assumere che la presenza di meccanismi di liquidità (negoziabilità e standardizzazione degli strumenti finanziari, mercati organizzati) contribuisca a ridurre i rischi per il datore di fondi, a ridurre i rischi per il datore di fondi, a ridurre in corrispondenza il premio di rendimento richiesto e a rendere più agevole l’incrocio di scambi con i prenditori di fondi.
* La trasformazione del rischio. Se i creditori (avversi al rischio) ritengono non finanziabile quella parte dei prenditori che presentano livelli di rischio più elevato, il sistema finanziario può ovviare a questa difficoltà operando una trasformazione del rischio, realizzata attraverso 2 meccanismi principali:
- un intermediario finanziario si interpone tra datore e prenditore di fondi, assumendo sul proprio bilancio una parte dei rischi del prenditore. La trasformazione del rischio presenta allora due aspetti distinti: il primo è connesso con la trasformazione delle scadenze; il secondo deriva dal fatto che il datore di fondi ha come controparte un intermediario finanziario, cioè un soggetto normalmente meno rischioso rispetto alla maggior parte dei prenditori di fondi considerati individualmente. 
- i datori di fondi impiegano il risparmio sotto forma di partecipazione a un portafoglio di strumenti finanziari di diversi emittenti. In questo modo il rischio che il datore assume è quello relativo a un insieme diversificato di prenditori di fondi e normalmente è un rischio più basso rispetto a quello del singolo prenditore.

Tratto da IL SISTEMA FINANZIARIO di Alessia Chiovaro
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