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Le operazioni di ipo e gli intermediari

Le funzioni aziendali coinvolte
Per accompagnare alla quotazione l’impresa, l’intermediario finanziario che svolge ruolo di global coordinator deve essere dotato di una serie di funzioni aziendali alle quali siano preposti manager con professionalità specifiche.
La prima funzione coinvolta è quella di Equity Capital Market (ECM). L’ufficio ECM di una banca ha il compito sia di organizzare operazioni di mercato, quindi non solo IPO ma anche offerte secondarie, aumenti di capitale, offerte pubbliche di acquisto, sia di decidere se aderire a operazioni originate da altri intermediari. E’ l’ECM che:
- struttura l’operazione
- contribuisce a definire l’equity story della società
- organizza la due diligence
- predispone la valutazione
- si interfaccia con i legali e le autorità

Queste attività comportano per l’intermediario un costo non indifferente.
In secondo luogo è coinvolta la funzione della ricerca sul mercato azionario che deve predisporre gli equità research sulla società quotanda e supportare le altri funzioni con la conoscenza dell’industria in cui quest’ultima è attiva.
Il costo di mantenere un equity research department (ERD) ampio ed efficiente è notevole.
In terzo luogo interviene nel processo di quotazione il sales department dell’intermediario. L’attività dei sales è di proporre i titoli agli investitori, quindi un’attività decisiva per il successo del collocamento. I sales hanno rapporti continuativi con gli investitori, anche al di fuori delle IPO. Il loro placement power deriva da relazioni di lungo periodo. Anche gli addetti responsabili di questa funzione comandano retribuzioni considerevoli, necessari per remunerarne le competenze specifiche.
Quarta funzione coinvolta è quella di trading.  La sala mercati deve gestire la stabilizzazione nel periodo post quotazione ed è quindi responsabile di agire con tempestività perché il mercato del titolo si avvii in maniera regolare.
Un ruolo non banale nell’IPO giocano anche sia i desk di sindacazione  che nelle banche più importanti si occupano della costituzione dei consorzi, sia le strutture di back office incaricate di tutti gli adempimenti concernenti il settlement dell’operazione.
Da ultimo, l’intermediario può avere bisogno di notevole forza finanziaria qualora intenda, o debba, impegnarsi direttamente per sottoscrivere in proprio parte delle azioni di cui si era assunto l’onere di garantire il collocamento. Per ricoprire con efficacia tutti i ruoli rilevanti ai fini del successo del collocamento, un intermediario deve disporre di una struttura importante e di alcuni uffici dedicati. Anche se è, in teoria, possibile affidare in outsourcing alcune attività, l’unicità di visione su tutte le fasi contribuisce al successo dell’operazione. Gli intermediari italiani, banche o SIM, oggi in grado di fornire tutti i servizi indicati sono, però, un numero limitato.

Tratto da CORPORATE E INVESTMENT BANKING di Alessandra Depaola
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