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Le teorie dell’identità sociale e della categorizzazione del sé



Queste teorie permettono di distinguere 2 tipi di attrazione, cioè sentimenti positivi che si possono provare per gli altri:
ATTRAZIONE PERSONALE, che si situa verso il polo interpersonale del continuum ed è associata all'identità personale; è idiosincratica, si delinea nei rapporti interpersonali e come bersagli ha individui unici ed è dunque altamente “personalizzata”;
ATTRAZIONE SOCIALE, che si situa verso il polo intergruppi, associato all'identità sociale; è depersonalizzata, i suoi bersagli sono intercambiabili in quanto suscitano sentimenti solo perché appartenenti a un certo gruppo e non per le loro caratteristiche personali.
L'attrazione sociale è un fenomeno di gruppo, mentre l'attrazione personale è un fenomeno interpersonale e non ha nulla a che fare con gruppi.
Il modello di coesione di gruppo di HOGG in contrasto con la concezione di coesione come fattore di attrazione interpersonale. Qsto modello, basato sulle teorie dell’identità sociale e dell’autocategorizzazione, è applicabile a molti tipi di gruppo, considera i comportamenti di gruppo in un contesto più allargato che comprende anche le relazioni intergruppi e parte dal presupposto che i fenomeni di gruppo siano qualcosa di diverso dai fenomeni di natura interpersonale.
I risultati di vari studi sui gruppi sportivi suggeriscono che la coesione possa essere un aspetto più variabile e multiplo di quanto ipotizzato dagli approcci tradizionali che la consideravano come unitaria: CARRON, uno studioso che si occupa da lungo tempo di coesione nelle squadre sportive sostiene che misure basate sulla sola attrazione siano inadeguate per spiegare la natura multidimensionale della coesione. Ha elaborato così uno strumento (GEQ) per misurarla in ambito sportivo; il modello parte dall’assunto che la coesione è un aspetto multidimensionale e sono presenti in essa due principali categorie: l’interazione di gruppo, cioè le percezioni di gruppo come totalità, e l’attrazione individuale verso il gruppo.
In questo modello emergono 4 dimensioni collegate tra loro che nel GEQ sono operazionalizzate in 18 item:
- integrazione di gruppo orientata al compito, che misura quanto il gruppo si sente unito verso l'obiettivo prefissato;
- integrazione di gruppo orientata al sociale, che misura quanto il gruppo si senta integrato socialmente;
- attrazione individuale verso il gruppo orientata al compito, che misura i sentimenti dei singoli sul proprio coinvolgimento nel compito;
- attrazione individuale verso il gruppo orientata al sociale, che misura i sentimenti sul coinvolgimento personale nelle interazioni col gruppo.
Il totale di queste rappresenta la coesione, che essendo un processo dinamico, i contributi relativi di ogni dimensione possono variare in funzione di numerosi fattori, ad es nelle prime fasi di conoscenza degli atleti fra di loro può prevalere la dimensione dell'integrazione al gruppo orientata al sociale, mentre in gara può essere più importante integrazione al gruppo orientata al compito.
Uno studio di campo mostra che le squadre vincenti hanno una coesione complessiva superiore alle perdenti, ma la multidimensionalità del GEQ ci permette di accorgerci che i gruppi sono coesi soprattutto allo svolgimento del compito e i perdenti hanno la coesione sociale non diversa dai vincenti.
Per quanto riguarda il rapporto tra leadership e coesione emerge che solo nelle squadre vincenti c'è correlazione tra coesione sociale e stile di leadership fondato su sostegno sociale. Nella ricerca di Spink viene esplorata la relazione tra coesione ed efficacia collettiva in squadre professioniste e dilettanti di pallavolo, ed è stato evidenziato che c’è correlazione positiva tra le due variabili, ma solo per le squadre professioniste.

Tratto da PSICOLOGIA SOCIALE di Manuela Floris
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