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Letteratura per l’infanzia

Letteratura per l’infanzia


A più tardi
È strutturato in due parti: a destra c'è la storia di Milo e a sinistra c'è la storia di Anna. Hanno voluto raccontare le storie di due bambini di età diverse all'asilo nido. Le illustrazioni sono molto verosimili, accurate e dettagliate (tuttavia i bambini si concentrano troppo sui dettagli e poco sulla storia nella sua globalità).
Un primo criterio per valutare la qualità di un libro è la cura dei dettagli, l'armonia dei colori, quindi "a più tardi" ha un suo valore, però deve essere usato con criterio.
È un libro tipico della nostra cultura, dato che la vita al nido è molto tipica della cultura occidentale

Che rabbia
È molto efficace nel raccontare il processo di rabbia nei bambini, dato che a un certo punto per i bambini diventa qualcosa di mostruoso e di incontrollabile. La pagina su cui piace soffermarsi ai bambini è quella in cui esce la Cosa (cioè la rabbia), perché così possono vederla in tutta la sua interezza. Le Illustrazioni sono molto efficaci nel raccontare la storia e nel renderla visibile al bambino (occupano tutta la pagina e il testo è sul fondo della pagina). L'intenzione  è quella di provocare una reazione empatia nei bambini, cioè quasi far sentire ai bambini l'emozione di rabbia del protagonista Roberto. Prima i bambini provano la rabbia, e poi la paura di Roberto nel vedere la rabbia così grande rispetto a lui. In alcuni asili è presente proprio un pupazzetto rosso, che i bambini quando sono arrabbiati prendono e mettono in una scatolina (così i bambini possono simboleggiare la loro rabbia quando ancora non sono in grado di comunicarla). I genitori nel leggere questa storia rimangono molto colpiti dal fatto che Roberto viene lasciato da solo a gestire la sua rabbia, e questo perché noi italiani pensiamo che il bambino debba essere aiutato nel gestire le sue emozioni. Comunque Roberto alla fine riesce a elaborare anche da solo la rabbia. Inoltre l'autrice è francese, quindi forse in Francia vi è un'idea del bambino come più autonomo nel gestire le sue emozioni (mentre in Italia vi è questa forte propensione all'accudimento e a non lasciare mai i bambini da soli).
Questo libro sembra aver preso spunto da un altro, "il paese dei mostri selvaggi", scritto negli anni 60 in Germania. È un libro importante sia per la storia particolare e profonda, sia per le illustrazioni molto accurate (quasi delle opere d'arte). Le immagini aumentano di misura di pagina in pagina, fino ad occupare una pagina intera, una pagina e un pezzetto, due pagine fino ad arrivare a sole immagini (la ridda selvaggia), poi le illustrazioni tornano a ridursi. Questa escalation nel libro "che rabbia" è rappresentato dall'aumento e dalla diminuzione della Cosa, qui è rappresentato dall'aumento del formato dell'immagine, fino ad arrivare al culmine delle emozioni che si scatenano nel bambino (in cui l'immagine copre tutte e 2 le pagine). È molto profondo il passaggio in cui il bambino si sente solo e vuole ritornare dai suoi cari. è importante anche l'uso del vocabolario, dato che sono presenti parole che per il bambino sono inconsuete (ad esempio l'insistenza e ricorrenza della lettera R in terribilmente, tremendamente, orribili, digrignare, ruggire ecc). ovviamente affinché questo libro possa essere efficace deve piacere all'adulto, in modo che lo possa leggere con coinvolgimento, e così l'esperienza di lettura al bambino diventa una vera e propria esperienza di socializzazione. Lo stesso libro può anche essere proposto in maniere diverse più volte (ad esempio leggerlo, o vedere solo le immagini, o commentarlo con i bambini).

Topo tip fa i capricci
È abbastanza brutto. Le illustrazioni sono anche belle, però la storia no. Il bambino che ascolta questa storia apprende il significato che se fa i capricci allora la mamma lo abbandona (e non che non deve fare i capricci perché è sbagliato). Dal video di un'educatrice leggeva questo libro, si vede che nel momento in cui la mamma abbandona topo tip c'era una bambina a cui si riempivano gli occhi di lacrime (e l'educatrice dice che ogni volta che viene letta la storia quella bambina piange). Per il bambino quindi questa storia è terribile, perché rappresenta la concretizzazione della sua paura più grande, cioè essere abbandonato, che può avvenire anche nella realtà (dato che avviene a topo Tip).
Quindi quando si legge una storia a un bambino si deve prima di tutto vedere quale sia il suo significato, perché altrimenti al bambino vengono trasmessi insegnamenti sbagliati. Qui il bambino apprende che Tip fa i capricci perché si è svegliato male, che viene domato solo grazie ai suoi genitori, e che i genitori per domarlo devono punirlo andandosene via. Questo lo rende un cattivo libro.
Questo libro non è nè coinvolgente nè trasmette al bambino un insegnamento (sebbene voglia essere molto didascalico e trasmetter al bambino che non si devono fare i capricci).

La grande fabbrica delle parole
Anche qui, come in "a più tardi", il contesto è tipicamente occidentale, dato che in questi contesti vi è una grande attenzione all'uso delle parole, mentre nei contesti collettivisti non scolarizzati c'è una maggiore attenzione sul fare e sulle pratiche. Anche qui i disegni sono molto accurati e ricercati (anche se le figure sono un po' deformate, sicuramente c'è armonia). Questa storia prima di tutto mette l'accento sul valore delle parole, che arrivano all'altro provocando una qualche reazione, quindi l'importanza di usare bene le parole. Inoltre mostra il fato che le parole dette senza emozione non servono a nulla, ma è necessario avere una certa intenzione --> se è presente tutto un determinato contesto verbale, si può comunque trasmettere la propria intenzione anche usando parole non giuste. Il messaggio che viene trasmesso al bambino è quindi profondissimo.
Ciascun libro ha un doppio livello: il livello più superficiale (mediato sopratutto dalle illustrazioni) che viene compreso dal bambino, e poi quello più profondo che viene trasmesso al genitore tramite le parole. Una volta che l'adulto ha compreso il significato profondo, potrà in qualche modo trasmetterlo anche al bambino.

Un mare di tristezza
Anche questo libro propone un vocabolario molto ricco, per designare l'esperienza della tristezza. Qui il messaggio profondo che viene trasmesso è che tutto dipende da come si guardano le cose.

Dormi, dormi tartaruga
È una storia molto divertente per i bambini, grazie anche al testo molto ripetitivo, che determina una escalation anche nel ritmo e nel carattere. Qual è il messaggio che prima di tutto arriva agli adulti? Che spesso si dà ai bambini ciò di cui non hanno bisogno e non gli si dà ciò di cui hanno veramente bisogno (in questo caso è l'attenzione, la cura, la protezione, il rispetto --> il leone non regala qualcosa di materiale, ma tutte queste cose, che sono ciò di cui veramente i bambini hanno bisogno). Anche qui è presente un doppio livello: la storia che coinvolge il bambino e il messaggio che viene trasmesso all'adulto.

Due di tutto
Affronta il tema della separazione, e serve a far parlare i bambini di questa esperienza. Quindi comunque deve essere letto in compagnia di adulto, quasi sempre in un contesto terapeutico (di sicuro non si trova nelle scuole dell'infanzia). Più che altro è un libro che serve agli adulti per capire il vissuto e il punto di vista dei bambini in seguito a questa esperienza. Serva all'adulto per riflettere e per trovare il modo più adatto e la parole più adatte per parlare con i bambini dell'esperienza della separazione. È presente anche il tema della finzione degli adulti, come se i bambini non fossero in grado di comprendere. Comunque il genitore vive già il senso di colpa dovuto alla separazione e il senso di fallimento, quindi questo libro deve essere usato con cautela anche con gli adulti. Nel libro è importante il passaggio in cui si mostra la reazione della bambina a scuola, in cui si ritira, sta zitta e ha condotte aggressive. La prospettiva nel finale vuole essere di speranza: il messaggio che dovrebbe arrivare al genitore è che il dolore (ben rappresentato nel libro) si attraversa grazie a elementi di novità che offrono nuove opportunità e prospettive. Quindi l'esperienza della separazione per la bambina è dolorosissima, però non necessariamente il dolore rimane immutato per tutta la vita, ma le novità che portano con se le nuove famiglia possono facilitare il superamento del dolore. Il messaggio del libro quindi è di speranza, comunque deve essere usato con molto accortezza sia con gli adulti sia con i bambini.
È un albo illustrato per bambini, che non è proprio un libro per bambini, ma un libro per permettere agli adulti di comprendere il punto di vista del bambino.

Piccolo blu piccolo giallo
Attraverso il colore non si vogliono identificare i personaggi, quanto piuttosto le relazioni tra i personaggi. Dato che ai bambini si vuole passare l'importanza del rapporto, l'autore lo rappresenta nel modo più esplicito possibile, togliendo qualsiasi identità ai personaggi. Per i bambini è difficile capire cosa succede? In realtà non troppo dato che simbolizza no molto, ad esempio nel gioco simbolico --> l'idea è proprio quella di astrarre il più possibile in modo da lasciare la piena immaginazione al bambino. Qual è il significato? Oltre a voler evidenziare il forte legame di amicizia, il messaggio più profondo è che sia un modo per affrontare l'omosessualità (questa è una interpretazione) --> questo messaggio deriverebbe dal fatto che i genitori non riconoscono più i loro figli quando sono verdi, e di conseguenza i figli ne soffrono tantissimo fino a snaturarsi ("rimangono solo lacrime" --> vuol dire che la loro identità si sgretola), separandosi dall'altro e negando la propria natura. Poi però i genitori comprendono ed entrano in sintonia con i figli, tanto che anche loro diventano verdi, riconoscendo quindi l'identità di genere dei figli.

Sotto il baobab
È una raccolta di storie tipiche della cultura africana.
La provvidenza e l'orfano: in questo racconto non vi è alcun timore di denominare la morte

L'anatra, la morte, il tulipano
La morte nei libri per bambini occidentali non è mai nominata, a parte in questo libro, in cui è nominata addirittura nel titolo ed è anche rappresentata graficamente. Lo scopo del libro è quello di trasmettere al bambino la morte come un fatto naturale, senza caricarla di significati pesanti e negativi come spesso si fa nella cultura occidentale. Potrebbe essere pacificante per un bambino vedere che tutto il processo di morte avviene in modo molto dolce e naturale.

Come far felice un ippopotamo
Paradossalmente nei libri si parla tanto di rabbia, paura, tristezza, separazione, come se di altre emozioni come la felicità sia inutile parlarne, dandola per scontata. In realtà non è così, la felicità ha un valore ed è accompagnata da una sensazione di benessere. Questo libro parla proprio di felicità. Qui prima di tutto è recente l'idea che si possa essere amici di qualcuno anche molto diverso da sè. Inoltre è recente una bellissima prospettiva per i bambini: rendere felice qualcun altro, rispondere ai suoi gusti, anche se è molto diverso da sè --> la bambina riconosce i bisogni dell'ippopotamo e risponde ad essi. Alla fine sono un po' tristi, ma anche molto felici ripensando a quando si rivedranno.

Tratto da PEDAGOGIA INTERCULTURALE E DELLA COOPERAZIONE di Mariasole Genovesi
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