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Lo sviluppo delle funzioni metropolitane in Sicilia


In Sicilia coesistono modelli insediativi alquanto differenti e ciò pone problemi e prospettive di natura diversa. Se da un lato le conurbazioni costiere evidenziano sostanziali miglioramenti strutturali e infrastrutturali e un timido processo di decentramento funzionale, con l'avvio di progetti che dovrebbero accrescerne le funzioni di gateway, dall'altro è sotto gli occhi di tutti l'inarrestabile processo di depauperamento del loro potenziale economico, ambientale e sociale.
Le città medie e piccole delle aree interne presentano invece delle condizioni abbastanza differenti tra loro, essendo alcune segnate da un degrado inarrestabile e altre in corso di rinnovamento, alla ricerca di nuove opportunità. Ma il problema rimane sempre quello di estendere e rafforzare le relazioni di sinergia e complementarietà tra questi centri, funzionalmente alla creazione di forme di sviluppo come i distretti e i cluster.
Dato che in Sicilia non è possibile giungere ad un livello urbano superiore, essendo il policentrismo la sua natura precipua, è necessario sfruttare la sua stessa natura perseguendo alcuni obiettivi chiave:
- Rafforzamento della coesione economica e sociale tramite lo sviluppo delle risorse locali. 
- Incentivazione dei processi di acquisizione, elaborazione e diffusione delle informazioni al servizio delle piccole e medie imprese. 3. Creazione o rafforzamento delle reti tra gli ambiti della produzione, della ricerca e dell'incentivazione dell'imprenditorialità. Non che i governi regionali non avessero pensato a questi interventi già da tempo, anzi già nella metà degli anni 80 era stata promulgata la legge n°6 del 1986 che definiva limiti e funzioni delle aree metropolitane (AM) della Sicilia.
Ci si rendeva conto che le tre grandi AM della Sicilia senza una razionalizzazione del loro sviluppo, difficilmente avrebbero potuto fare un salto di qualità in funzione di coordinazione di una rete urbana più fitta. Queste AM secondo la legge 6 avrebbero dovuto:
- Creare sistemi urbani capaci di interrelarsi con il resto del territorio sopranazionale, nazionale e regionale.
- Permettere la pianificazione di settori essenziali per lo sviluppo di una AM (trasporti, edilizia pubblica, mobilità e viabilità) e massimizzare l'efficienza di gestione di alcuni servizi comuni a tutto il territorio (trasporti pubblici, acqua e gas, NU).

Tratto da GEOGRAFIA di Gherardo Fabretti
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