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Meccanismi usati per affrontare i conflitti


I meccanismi che i gruppi usano per affrontare i conflitti sono essenzialmente tre e possono esser usati in momenti diversi della storia del gruppo:
evitamento del conflitto: controllo del pensiero, che può essere controllo del proprio o dell’altrui pensiero (normalizzazione);
riduzione del conflitto: si attiva quando la situazione è già conflittuale e il gruppo deve fronteggiarla per continuare a perseguire gli obiettivi (votazioni, processi di negoziazione);
creazione del conflitto: è importante per evolvere, per promuovere un pensiero divergente, può avere una grande efficacia ma anche portare a conseguenze disastrose per il gruppo.
Il conflitto (sociocognitivo) è considerato dagli studiosi in generale qualcosa di positivo, poiché come affermano Moscovici e Doise la “propensione umana al compromesso” non è sempre funzionale per giungere a decisioni di alta qualità.
Il conflitto porta a scambi intellettuali che comportano profonde ristrutturazioni nel modo di affrontare il problema, nella capacità di tenere conto della prospettiva cognitiva dell’altro e di riflettere sui problemi in modo nuovo.
Il conflitto costruttivo comporta un processo di ristrutturazione cognitiva, uno sforzo di considerare ciò che unisce agli altri, un impegno di cooperazione e ricostruzione.

Tratto da I GRUPPI SOCIALI di Alessio Bellato
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