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Mito nelle Metamorfosi di Ovidio: Penteo


Il mito di Penteo si ricollega al ciclo di Bacco. Nel momento in cui il dio decide di stabilire a Tebe il suo culto, Penteo è contrario e vuole opporsi alla sua diffusione perché lo considera privo di razionalità e troppo sfrenato. Bacco, per vendetta, suggerisce a Penteo di recarsi sul monte Citerone per spiare le donne ed essere testimone dei loro riti. Per fare ciò il giovane si nasconde su un pino, ma le donne lo scorgono, sradicano l’albero e, accecate dalla furia dionisiaca, vedono in lui un cinghiale, per cui ne straziano il corpo. Agave è la prima a colpirlo, si impadronisce della sua testa conficcandola su un tirso. Si reca poi a Tebe portando fieramente quella che crede un trofeo, per farla vedere a Cadmo. Solo in città si accorge di aver ucciso il proprio figlio.

Tratto da LE METAMORFOSI DI OVIDIO di Valentina Ducceschi
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