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Modalità di finanziamento tramite capitale azionario


l valore del capitale economico di una società è funzione principalmente del vantaggio competitivo aziendale, ma anche delle scelte relative alla struttura finanziaria.
La decisione di ricorrere al capitale azionario è legata a 2 tipologie di fattori:
Fattori di natura esogena (per una adeguata segmentazione del profilo rischio/rendimento)
Fattori di natura endogena: variabili firm specific e attitudini manageriali alla pianificazione finanziaria.
Facciamo riferimento alla raccolta di capitale azionario di società quotate o quotande.
Due macro categorie di collocamenti azionari:
Collocamenti pubblici: offerta rivolta ai risparmiatori individuali. Comportano la sollecitazione all’investimento del pubblico risparmio. Sono regolati dal Testo Unico dei mercati finanziari (TUF), il quale prevede obblighi di preventiva comunicazione di tali collocamenti alla CONSOB e di pubblicazione del prospetto informativo
Collocamenti privati: offerta rivolta a un n° limitato di investitori istituzionali. E’ prevista l’esenzione degli obblighi derivanti dalla sollecitazione all’investimento del pubblico risparmio nei casi in cui: il collocamento è rivolto esclusivamente a investitori qualificati, è rivolto a un n° di soggetti non superiore a 200, il collocamento non supera l’ammontare complessivo di 40.000, l’investimento unitario min richiesto agli investitori non è inferiore a 250.000
Con riferimento ai tempi di ricorso al mercato, si distingue tra:
Offerte pubbliche iniziali (IPO) – ovvero l’offerta con ui l’impresa quota per la prima volta i propri titoli azionari su un mercato regolamentato.
Aumenti di capitale successivi o secondari – ovvero l’offerta di titoli aizonari da parte di società già quotate su mercati regolamentati.
La quotazione in borsa viene di norma realizzata tramite un collocamento pubblico e un contestuale collocamento privato riservato a investitori istituzionali.
Nel caso delle IPO, l’impresa può offrire una quota del capitale proprio attraverso:
L’emissione di nuove azioni, con contestuale aumento di capitale (OPS, Offerta Pubblica di Sottoscrizione)
La vendita di azioni già esistenti possedute dai soggetti controllanti (OPV, Offerta Pubblica di Vendita)
Un’offerta mista di azioni esistenti e di nuova emissione (OPVS, Offerta Pubblica di Vendita e Sottoscrizione)
La differenze fondamentale è costituita dai destinatari delle risorse raccolte: nel caso delle OPV gli azionisti; nel caso delle OPS la società emittente. Diverse sono pertanto le finalità perseguite attraverso le 2 tipologie di emissione. La struttura maggiormente diffusa è, però, quella mista (OPVS).
Nell’ambito delle quotazioni iniziali si distinguono inoltre le offerte riservate, le quali consistono in collocamenti privati destinati a particolari categorie di investitori, come: investitori istituzionali, dipendenti, friends and family.
Infine con riferimento al diritto di opzione si distinguono:
Le offerte agli azionisti esistenti con diritto di opzione (rights offer)
Le offerte con esclusione del diritto di opzione (general cash offer), che consistono in un’offerta al pubblico indistinto.
In riferimento agli strumenti utilizzati negli aumenti di capitale distinguiamo:
Strumenti a pronti (azioni)
Strumenti a termine (warrant e obbligazioni convertibili o cum warrant)

La scelta delle fonti finanziarie cui ricorrere e degli specifici strumenti da utilizzare avviene sulla base di diversi elementi. In linea generale, il lemons principle (Mercato dei bidoni – selezione avversa) suggerisce che ciascuna modalità di finanziamento disponibile sul mercato finanziario attrae la peggiore tipologia di impresa per quella forma di finanziamento:
Il finanziamento con capitale azionario tende ad attrarre le aziende con i livelli di redditività più bassi
Le forme di debito tradizionali attraggono imprese con maggiore variabilità dei rendimenti
I prestiti obbligazionari convertibili attraggono imprese con bassa variabilità dei rendimenti

Tratto da FINANZA D'AZIENDA di Alessia Chiovaro
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