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Modelli della cura di sè



La cura di sé si era liberata dal rapporto con la pedagogia assumendo la forma di un principio generale. Curarsi di sé è regola dell'intera esistenza. C’è l’idea di uno spostamento reale del soggetto che debba tornare a se stesso, su se stesso. Metafora della navigazione e dello spostamento verso una meta, il porto in cui si è sicuri. Ma il viaggio può esser pieno di insidie. Ci serve dunque una tecnica, un’arte simile a quella del pilotaggio. Al modello di pilotaggio son riferiti 3 tipi di tecnica: medicina, governo politico, governo di sé. Una teknè che faccia capo a principi generali. Tema del ritorno a sé. Mentre nell'ascetismo cristiano c’è la rinuncia a sé, l’inabissarsi in Dio. Il tema del ritorno a se è stato anche ripreso da autori come baudelaire e nietzsche. Ma ai giorni nostri non c’è etica del sé, certe espressioni han perso significato. Ma convertirsi a se stessi implica che ci si costituisca come oggetto di conoscenza? E come nella nostra cultura prende forma la questione della verità del soggetto? Come e perché si è cominciato a tenere un discorso vero sul soggetto, su ciò che non possiamo essere e siamo?
Comunque c’è un momento nella cultura ellenistica in cui la cura di se diventa arte autonoma e autofinalizzata. Nella storia il modello ellenistico è stato spesso coperto da quello platonico e cristiano. Nello schema platonico della cura il rapporto cura-conoscenza di sé è stabilito attorno a 3 punti:
ci si deve curare di se perché si è ignoranti;
la cura consiste nel conoscere se stessi=che l’anima colga il suo esser proprio specchiandosi nell’intellegibile e riconoscendosi;
reminiscenza: ricordando ciò che ha visto l’anima scoprirà ciò che è;
Modello che verrà ripreso dalla gnosi.

Tratto da ERMENEUTICA DEL SOGGETTO di Dario Gemini
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