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Monachesimo nel Medioevo



L’ideale monastico percorre tutto il medioevo fino al 13° sec circa quando si affermano gli ordini mendicanti. Ma il monachesimo continua ad esistere. Le sue origini sono orientali. In quei primi tempi si posero spesso come modello di riferimento i primi tempi, e le vite dei primi padri del deserto circolarono a lungo. Boom del monachesimo del 4° sec anche in occidente: esperienze monastiche di s.girolamo, s.ambrogio, san martino. A lerins, isolette galliche, s.onorato fonda un noto monastero. Principale teorico del monachesimo in occidente fu giovanni Cassiano, nato nel 360 che lasciò opere notevoli come le collationes, dove richiamandosi agli Atti espone le origini apostoliche del monachesimo, e della comunione dei beni. Anche s.agostino, morto nel 430, volle che il clero della sua diocesi di ippona vivesse in comune a lui seguendo alcune norme: diede norme ma non una regola, sistematizzata solo più tardi. A questo punto in occidente non c’erano regole monastiche. In oriente c’era la regola di s Pacomio o quella di S Basilio. Primo fondatore del monachesimo irlandese fu san Patrizio, nato nel 389. lavorò in Irlanda come vescovo missionario fino alla morte. Basandosi sulla preesistente struttura sociopolitica dei clan organizzò quella irlandese come chiesa di monasteri: ogni clan ha un monastero con un abate come autorità massima. I monaci comunque guidavano anche il clero. Intanto l’europa continentale era invasa, Roma saccheggiata da visigoti (410) e  vandali (455), e l’impero romano d’occidente stava formalmente per concludersi. L’irlanda era in relativa tranquillità.

Tratto da LA CHIESA MEDIEVALE di Dario Gemini
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