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Organizzare il sapere: i sistemi di classificazione

Si vuole studiare il problema dell'organizzazione dei contenuti. Organizzare la conoscenza è indispensabile per poterla usare. L’origine della conoscenza è cosa antica.

Lo fece Aristotele dando i nomi alle varie discipline, raggruppando i campi del sapere in tre classi: teoretica (scienza del mondo così com’è), pratica (discipline volte a realizzare qualcosa), poetica (arti e letteratura).

Bacon distinguerà le scienze a seconda delle facoltà conoscitive che le producono. La grande enciclopedia illuminista è un prototipo di ipertesto.

Botanica

Linneo nel 1750 introduce un sistema di classificazione: con un nome latino sono distinti il genere e la specie (es.: panthera leo). I generi divisi in ordini, gli ordini in classi, le classi in tipi. La tassonomia numerica del 73 si usa per raggruppare organismi con dendrogrammi, alberi che tengono conto dell’origine comune.
C’è poi la tassonomia cladistica, che raggruppa solo in base alle caratteristiche comuni.

Raggruppare i libri

A fine '800 Dewey inventa un sistema ingegnoso, suddividendo ogni disciplina in sottoclassi e così via. Es: 800 è la letteratura in genere, 810 la letteratura americana, 851 la poesia italiana. Il sistema va da 000 a 999 distinguendo 1000 classi diverse. Si usano anche i decimali. Il sistema si chiama CDD o classificazione decimale di Dewey, ancora usatissima. Le etichette si danno ai libri e non agli scaffali. È un collocazione relativa, e si può usare anche per il web. Da Otlet e Lafontaine nasce una cugina della CDD (o DDC), la classificazione decimale universale, che utilizza altri segni d punteggiatura. Altro schema è la LCC o Library of Congress Classification, che usa lettere dell'alfabeto. La biblioteca del congresso degli Stati Uniti ha anche diffuso il suo sistema alfabetico per indicizzare i soggetti trattati nei libri. Si consolida così l’ LCSH o library of congress subject headings, il più importante soggettario del mondo.

Negli anni '30 un certo Ranganathan, un matematico indiano, concepisce un tecnica per descrivere il contenuto di un documento: l'analisi a faccette. Si scompone l'argomento in alcuni suoi aspetti componenti, secondo certe regole, per poi ricomporlo in un codice combinato. Formula cinque leggi della biblioteconomia: i libri van usati - a ogni lettore il suo libro - e viceversa - non far perder tempo al lettore - la biblioteca come organismo. Lo schema nel quale sperimentò le sue tecniche è la classificazione colon (CC) che ebbe diffusione limitata. Alcuni studiosi inglesi lo valorizzano e formano un circolo dedito alla ricerca sulla classificazione bibliografica, il CRG. Il CRG sviluppa l'analisi a faccette. I suoi membri si muovono poi in diverse direzioni: Farradane sviluppa l'indicizzazione relazionale, Derek Austin sviluppa un sistema di indicizzazione a faccette, il PRECIS.

Di recente la tedesca Dahlberg ha sviluppato un teoria dei concetti, gli elementi a partire dei quali si costruisce un schema semantico. Ha proposto un suo schema, l'ICC, information coding classification. Oggi nel web si usa spesso il termine ontologia in riferimento all'ambito di rappresentazione della conoscenza.

Tratto da ORGANIZZARE LA CONOSCENZA di Dario Gemini
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