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PRINCIPIO DELL'UTILITÀ MARGINALE


L'applicazione del principio dell'utilità marginale al:
-consumatore: suggerisce che egli massimizzerà la sua soddisfazione soggettiva (la sua utilità complessiva) distribuendo il reddito tra i vari beni in modo coerente alle sue preferenze di consumo.
La somma delle domande dei vari consumatori per i singoli beni, cioè la domanda di mercato, indica per ogni prezzo praticato dai produttori per un bene, qual è la domanda complessiva che ne risulta.
Le scelte dei consumatori costituiscono per i marginalisti, il dato di partenza, dal punto di vista analitico, di tutto il meccanismo economico, perché forniscono il segnale essenziale al quale le imprese cercano di rispondere attivando il processo produttivo.
-produttore: suggerisce che egli cercherà di massimizzare il profitto combinando i fattori nel modo più efficiente.
L'applicazione di questa regola spingerà le imprese a stabilire il proprio livello di produzione in modo che il costo marginale (costo dell'ultima unità prodotta) sia uguale al prezzo di mercato, perché al di sotto di tale livello non sarebbe conveniente per l'imprese produrre di più. In tal modo il complesso delle imprese finisce per offrire una quantità pari a quella domandata dai consumatori, ai prezzi più bassi possibili, che sono costituiti dal costo marginale.

Tratto da SOCIOLOGIA ECONOMICA di Antonio Amato
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