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Per te sono uccelli, per me sono voci nella foresta: i Taxa



Una volta appurato che non fosse possibile svolgere uno studio delle espressioni sonore nel contesto sociale kaluli senza una conoscenza della fauna aviaria del Bosavi, Feld iniziò un’indagine su percezione, simbolismo e classificazione degli uccelli, con l’obiettivo di analizzare i contenuti e i principi organizzativi dell’ornitologia popolare kaluli. Dalle indagini, dedusse, comparando i taxa zoologici occidentali con quelli kaluli, una struttura dell’ornitologia popolare kaluli.

Il sistema occidentale identifica e specifica le discontinuità in natura in base a criteri genetici e filogenetici, mentre il sistema kaluli identifica le discontinuità naturali in base a un sistema di criteri più ampio. Feld pensava che la comprensione di quest’ultimo lo portasse alla spiegazione del perché gli uccelli fossero così importanti per i kaluli. Presto si rese conto che raccogliere e organizzare informazioni in questo modo metteva in evidenza un difetto fondamentale nella sua concezione di come la cultura interpreti la natura. Jubi era dell’idea che ciò che per me erano uccelli per lui erano voci nella foresta, ciò che voleva dire era che era necessario affrontare la storia naturale kaluli come parte di un sistema culturale. Feld fino a quel momento equiparava testi senza contesto, parole disincarnate e nodi tassonomici alla conoscenza e alla realtà, come se la conoscenza fosse semplicemente una somma dei taxa, ma la conoscenza è qualcosa di più: è un metodo per strutturare il percepito, un modo di incasellare i sistemi di credenze, una guida alle azioni e ai sentimenti. Ciò che Feld stava facendo era imporre un metodo di costruzione della conoscenza (l’isolamento e la riduzione) a un ambito esperenziale che i kaluli non isolano o riducono. Per i kaluli esistono diversi modi di concepire gli uccelli, a seconda del contesto in cui viene  attivata la conoscenza e vengono soddisfatti i bisogni sociali.

Gli uccelli sono voci perché sono le manifestazioni degli spiriti e perché i kaluli riconoscono la propria esistenza principalmente attraverso il suono. I suoni prodotti dagli uccelli hanno un “fuori” grazie al quale i kaluli identificano un uccello e un “dentro” grazie al qualche essi ne interpretano il significato fondamentale di comunicazione soprannaturale. Feld voleva capire come i kaluli unissero zoologia e mitologia in un insieme in cui esse si sostenevano reciprocamente basandosi su alcune premesse fondamentali riguardo al mondo, per  esempio la convinzione che le cose avessero un aspetto visibile e uno invisibile, che i suoni e i comportamenti hanno un fuori e un dentro e un sotto, che i rapporti umani sono rispecchiati nell’ecologia e nell’ordine naturale della foresta. Feld cambiò il suo approccio metodologico e iniziò a passare più tempo insieme ai diretti interessati, i kaluli. Scoprì così che la tassonomia aviaria si intersecava con realtà quotidiane più fondamentali e con il suono, quale sistema simbolico.

Tratto da SUONO E SENTIMENTO di Marianna Tesoriero
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