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Perché i rinnegati rinnegano?


Tutto nasce dalla proibizione coranica che i musulmani abbiano schiavi musulmani: essi possono avere schiavi ebrei, cristiani ma non schiavi della loro stessa fede perché la distinzione è tra fedeli e infedeli o tra "la casa dell'islam" e "la casa della guerra". C'è quindi una distinzione tra chi fa parte dell'islam (i fedeli) e gli infedeli a cui si fa guerra.
In una situazione in cui la schiavitù è lecita, essa non può essere esercitata nei confronti dei propri simili. Non è così per i cristiani, che possono anche avere schiavi cristiani.
Abbiamo a che fare con schiavi cristiani che i padroni musulmani hanno comprato a prezzo di mercato e su cui hanno investito, pertanto si tratta di un investimento da cui vogliono ricavare un profitto che è maggiore se lo schiavo vuole essere riscattato.
I padroni musulmani non sono tanto felici che i loro schiavi abiurino, perché quando gli schiavi abiurano, si deve avviare un processo di affrancamento: ad esempio, uno schiavo cristiano sta al remo o al bagno (o lavori pubblici) assieme ad altri come lui, se dovesse abiurare la sua religione, la prima cosa che bisogna fare è toglierlo dal remo e allontanarlo da quel luogo, per sottrarlo dalle vendette dei suoi correligionari, diventando così uno schiavo domestico; il padrone se lo porta a casa sua, anche se prima fa di tutto per convincerlo a farlo tornare cristiano.
I padroni arrivano a picchiare lo schiavo che vuole diventare musulmano, perché se questo diventa musulmano non si può vendere e non lo riscatta nessuno, quindi si finisce per perdere il proprio investimento. Questo significa che non c'è nessuna pressione alla conversione da parte dei musulmani, essi non fanno propaganda religiosa, non cercano di evangelizzare nessun cristiano. Naturalmente invece, succede molto spesso che i cristiani abiurano, diventando musulmani di fronte a una forte motivazione, così i padroni musulmani accolgono il convertito tra di loro: si fa una grande festa, soprattutto se chi si converte all'islam è un uomo di chiesa (religioso, frate, sacerdote) perché dimostra la superiorità della fede musulmana sulla fede cattolica. Fanno dunque festa, chi si converte viene vestito alla turca, viene circonciso, viene posto su un cavallo per fare una processione a dimostrare a tutta la città la supremazia della religione islamica su quella degli infedeli. L'abito è molto importante (così come svestire e vestire il fedele), perché l'abito è un segnale di appartenenza e già alla prima apparenza della persona si capisce a quale religione appartiene. Alla fine della cerimonia, il padrone porta il rinnegato a casa propria e, dal quel momento in poi, sarà "il rinnegato di...", gli viene cambiato il nome, dandogli un nome arabo e inoltre c'è sempre l'appellativo della zona di provenienza (il genovese, il corso, il greco): ad esempio, Guglielmo diventa Amhed, genovese rinnegato di Mustafa.
Si crea una affiliazione religiosa e nello stesso tempo una relazione sociale, perché il rinnegato poi farà parte della famiglia del padrone, ma nella famiglia fanno parte anche i servi. I rinnegati a questo punto faranno la loro strada in questo mondo, dove vale il merito, la bravura, l'intraprendenza e la capacità. Queste persone poi, da mori, si sposano anche con più mogli, hanno concubine, fanno molti figli. Spesso i rinnegati diventano corsari, anzi sono i corsari più terribili. Nel neofita c'è sempre un qualcosa in più, un elemento di aggressività e intransigenza rispetto a tutti gli altri, perché sposano una causa. Per questa ragione i corsari mori sono crudelissimi, soprattutto verso i cristiani anche perché devono far vedere ai propri che la loro conversione è stata sincera. Lo dimostrano con la violenza nei confronti dei corsari cristiani, perché appunto devono dimostrare la purezza della loro conversione. Sono anche i più temuti perché conoscono le coste da cui provengono.
Schiavitù, conversioni e abiura nel Mediterraneo sono parecchie e hanno la caratteristica di reciprocità: ci sono musulmani che diventano cristiani, così come il contrario e con la stessa frequenza.

Motivi per cui i rinnegati rinnegano, cioè per cui avviene l'abiura:

1. Motivazioni di tipo economico: "per impazienza della reciprocità", cioè perché non si può soffrire la povertà. L'impazienza è un termine colto e significa "non poter sopportare, soffrire". In effetti, al di là di conversioni individuali, ci sono dei veri e propri flussi di conversioni al cristianesimo, nei momenti di carestia sopratutto nelle zone nordafricane come Algeria e Marocco, luoghi in cui c'è grano a sufficienza, ma anche nella zona balcanica, dove le comunità cristiane e musulmane vivono accanto (impero Ottomano è multietnico e multireligioso).
2. Motivazioni politiche, attribuite a delle figure chiamate "esiliati di sangue reale": tutto il Magreb e i grandi regni della - sono pieni di piccoli regni al loro interno e hanno una situazione di estrema frammentazione politica, questi regni sono spesso in conflitto, in guerra l'uno con l'altro, quindi c'è un processo di accentramento che ha poi prodotto gli stati nazionali. Qui però c'è un problema, perché le dinastie che si impongono e si succedono non hanno dei meccanismi di successione dinastica stabiliti, quindi se muore il Re, non gli succede il suo primogenito maschio, ma tutti i fratelli cominciano una guerra civile e, chi perde, scappa in Spagna (nemico giurato) chiedendo al Re spagnolo di intervenire per re-insediarli nei loro regni, promettendo una serie di privilegi alla potenza spagnola. Nel momento in cui questi esiliati di sangue reale si insediano in Spagna, vengono trattati come dei Re in esilio, quindi il re spagnolo sovvenziona tutta la loro corte adeguatamente. Col tempo, molti di questi si convertono e quindi abbiamo un altro flusso di conversione.
3. Motivi fiscali: in questo caso, non sono solo individui ma sono interi villaggi che si convertono, per esempio quelli che convivono nell'impero ottomano multietnico, la gente in questi villaggi convive e anzi sono sotto la protezione del sultano. A questa protezione corrisponde il pagamento di una tassa che si chiama "dhimma". Esempio: mercante cattolico spagnolo che vuole andare in Marocco per i suoi affari: ha bisogno di un passaporto e, siccome è di religione diversa, ha bisogno della protezione del sultano che è assicurata con il pagamento della dhimma. Quelli che pagano la dhimma si chiamano "dhimmi", che vuol dire "infedeli protetti". Questi non potevano essere convertiti o provocati per la loro religione, o obbligati a fare le stesse cose dei musulmani, e questi a loro volta non potranno fare propaganda della loro religione. Nell'impero ottomano, in particolare nella zona di Gerusalemme, ci sono una serie di villaggi cristiani e un'altrettanta serie numerosa di villaggi musulmani: nei primi 40 anni del '600 questi villaggi cristiani cominciano a diventare musulmani, fino all' 80%. C'è una diminuzione sensibile dei villaggi cristiani attorno a Gerusalemme, perché siamo in un momento di crisi e questi villaggi cristiani vogliono risparmiare non pagando la dhimma, è quindi un modo per evadere una tassa, perché si convertono all'islam.
4. Motivi militari: "devshirmè" è la leva periodica militare di bambini cristiani sopra gli 8 anni. Nei domini europei dell'impero ottomano, in particolare della Grecia e parte dell'Albania, i bambini maschi (uno per famiglia) vengono prelevati e portati a fare i "giannizzeri" cioè le guardie personali del sultano, i fedelissimi. Questi bambini prelevati sono destinati a un ruolo sociale molto importante, portati a Istanbul, vivono tutti insieme in una grande caserma dove vengono educati e addestrati militarmente. I bambini cristiani inoltre vengono convertiti subito all'islam, imparano il turno e sono assimilati alla società, diventando i più fedeli guardiani del sultano da cui ottengono, alla fine del servizio, delle importanti ricompense. Svolgere il servizio militare non significa fare la guerra ma andare nei territori e regioni all'interno della Natolia a riscuotere le tasse, andare ad aiutare il pascià di Tunisi per delle emergenze, andare ad Algeri ad assistere il rais sulle navi corsare; hanno una serie di incombenze e alla fine di queste, vengono ricompensati lautamente.
5. Bisogno di alleviare le condizioni di schiavitù: lavori estenuanti, fame, condizioni di malattia, punizioni corporali. Vivere in schiavitù è una condizione di annientamento della persona che, non reggendo la situazione, si converte.
6. Timore dell'oblio familiare: altro motivo per cui le persone si convertono è la paura che la famiglia si dimentichi di loro. Quando queste persone si convincono di essere stati dimenticati dalla famiglia e dunque che nessuno si può occupare del loro riscatto, l'abiura è un modo ragionevole di venir fuori da questa situazione. Ci sono anche tentativi di fuga perché gli schiavi provano di tutto, ma spesso non va a finire bene.
7. Spirito di vendetta: se hai subito maltrattamenti da un turco, non puoi reagire perché la reazione viene punita con la morte, non si possono alzare le mani nei confronti di un musulmano, se si è cristiani. Allo stesso modo, se tu hai litigato con un cristiano come te, un modo per fargliela pagare (per questo lo spirito di vendetta) è quello di diventare musulmano. Sia nel caso in cui tu voglia vendicarti di un musulmano, sia nel caso in cui tu voglia vendicarti di un co-religionale, ci si fa turchi (o si "prende il turbante"), cioè si cambia religione. L'abiura sottrae a pene che altrimenti potrebbero essere molto pesanti.
8. Esimersi dal pagare un debito a un cristiano: la religione musulmana scioglie dei debiti nei confronti di quelli delle altre religioni.
9. Sottrarsi a pericoli imminenti: sono le conversioni di emergenza, cioè capita quando si è colti in flagranza di reato sessuale tra persone di due religioni diverse (colti da da mariti, fratelli o padri mentre si stanno avendo rapporti sessuali con un musulmano). La sessualità trova un ruolo molto importante in numerose conversioni, infatti ci sono molti rapporti affettuosi tra padroni musulmani e schiavi cristiani.
10. Motivi relazionali, per il tipo di relazione che si intrattengono. È l'effetto della collaborazione in rapporti sociali molto stretti, dove cristiani e turchi vivono gomito a gomito, per esempio, nei territori balcanici le corporazioni di mestiere sono miste di cristiani e musulmani insieme. C'è una forma di assimilazione che deriva da strette vicinanze nelle relazioni sociali.
11. Per imitazione o adattamento agli usi locali: per fare cioè, come facevano gli altri turchi, oppure perché "piaceva la vita turchesca".
12. Per intolleranza verso i divieti alimentari della religione cattolica: c'erano persone che non potevano sopportare divieti, come il divieto di mangiare la carne il venerdì.
13. Per ragioni lavorative: i rinnegati sono bravi lavoratori quindi sono molto richiesti (farmacisti, barbieri, lavoratori nei cantieri) sono tutta gente richiesta.
14. Per convinzione religiosa: sono persone convinte che la legge (religione) di Maometto è buona; alcuni dicono che è ugualmente buona a quella cristiana; altri dicono che è perfino superiore a quella cristiana. Questi alla fine sono persuasi che "todas leyes son buenas" cioè tutte le leggi sono buone, quindi tutte le religioni (cristiana, ebraica, islamica) sono buone perché tutte e tre possono condurre alla salvezza. Queste affermazioni rappresentano una forma di relativismo religioso. Di contro alle tre fedi che affermano in maniera assoluta il monopolio della salvezza ciascuno per sé, questi dicono che non dipende dal tipo di religione che praticano, perché tutte sono buone. È una affermazione moderna, perché queste persone ritengono unico Dio la sostanza, mentre le tre religioni un accidente (in senso aristotelico) diverso dalla stessa sostanza: "lui è lui e nient'altro che lui": le organizzazioni del modo di credere sono contingenti ed è essenziale il rapporto con Dio.
15. Libertà di coscienza: c'è gente che va lì "per vivere a modo mio" cioè vivere senza obbedire a imposizioni religiose e al controllo inquisitoriale sull'osservanza religiosa.
16. Condizione di abbrutimento personale: una persona diventa turca perché era una bestia, cioè si era ridotto a un livello di bestialità tale che lo fa convertire.
17. Ricerca di una religione non rigidamente codificata: persone che fanno vere e proprie "prove" di religione e passa da una all'altra.
18. Senza motivo: "poi rinnegai".

Tratto da STORIA DELL’INQUISIZIONE SPAGNOLA di Federica Palmigiano
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