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Presunzioni di non imputabilità


Presunzioni di non imputabilità possono essere sia assolute che relative: il minore di 14 anni non è imputabile con una presunzione di non imputabilità assoluta, il minorenne maggiore di 16 anni ha una presunzione di non imputabilità relativa.
Le presunzioni di imputabilità, invece, possono essere soltanto relative, ma mai assolute: il maggiorenne è imputabile ma si dovrà verificare in concreto il suo stato.
Per accertare la capacità di intendere o di volere in un reato si deve tener conto di due aspetti:
- divisibilità dell’imputabilità, l’incapacità di intendere o di volere del reo è condizionante rispetto alla sua possibilità di motivarsi secondo il diritto nel caso concreto;
- contestualità dell’imputabilità col fatto, l’incapacità di intendere o di volere del reo deve sussistere al momento della commissione del fatto.
Il dettato ex art. 85 c.p. deve essere interpretato in ottica dell’ambito di colpevolezza in cui ci troviamo e quindi la contestualità deve riguardare il momento in cui il soggetto ha deciso il proprio comportamento il difformità alle richieste del diritto.
Le cause di non imputabilità previste dal legislatore possono riguardare degli stati personali, che eliminano per il soggetto qualunque dominio sul proprio agire e che quindi escludono l’intera colpevolezza, o situazioni particolari, che possono comunque influire sulla dominabilità dell’agire del soggetto attivo e che possono escludere la colpevolezza lasciando però sussistere una pre-colpevolezza.
Alle prime si riconducono l’immaturità e l’infermità di mente, alle seconde le assunzioni di alcool o stupefacenti.

Tratto da DIRITTO PENALE: PRINCIPI E DISCIPLINA di Stefano Civitelli
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