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Pubblicità e Comunicazione


La pubblicità è dappertutto, è quella parte del marketing che utilizza i testi (inviti per gli eventi, cartellini prezzi, cataloghi pricing, loghi, libretti istruzioni), col termine testo si intende qualsiasi cosa, scritto, musica, animazioni, oggetti elettronici, foto, disegni, tutti i tipi di messaggi sui diversi mezzi di comunicazione. Il testo è un “campo di tensione” che lascia la libertà di comprensione al fruitore che utilizza la sua competenza (enciclopedia). Ogni testo ha una “struttura profonda” che lo determina, non viene individuata dal lettore, ma agisce su di lui determinando le reazioni suscitategli dal testo; ma per decodificare il testo va individuata la struttura profonda e per farlo si utilizza la semiotica. Definita come scienza dei segni, dà ragione ai testi analizzandone il funzionamento, costituzione interna e senso. La pubblicità, facendo uso di testi, lascia molto spazio alla mediazione (a differenza dei venditori porta a porta, il prezzo conveniente come esca attaccata all’amo, le relazioni pubbliche e gli eventi mondani seducono il fruitore con azioni concrete e dirette) agisce in uno spazio/tempo terzi al soggetto, alla merce, alla produzione o all’acquisto. Si crea spazio/tempo narrativo artificiale dove valgono storie e favole, impressioni sensoriali/psicologiche sul soggetto. Condizione indispensabile per la pubblicità è il sistema di comunicazioni, ambiente dinamico con ritmo di produzione/consumo veloce con diversi livelli di realtà, affidabilità, pretese informative o narrative. I testi sono su qualsiasi supporto (TV, cinema, giornali, cartelloni, radio, internet). Tutta la pubblicità è fatta di messaggi che variano a seconda del mezzo di comunicazione.

Tratto da SEMIOTICA DELLA PUBBLICITÀ di Priscilla Cavalieri
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