Skip to content

Quali e quante sono le parole fondamentali nella lingua italiana


Il primo vocabolario fondamentale di italiano è la lista di 500 lemmi, fra cui anche parole grammaticali, con frequenza non inferiore a 30, che nel 1927 Thompson ricavò da un campione di 100000 occorrenze formato da 10 manuali di lettura straniere. Il secondo vocabolario fondamentale è quello di Knease;è del 1931/33. Con il Lessico di frequenza della lingua italiana contemporanea  (LIF) di Bartolini, Tagliavini e Zampolli (1972) si passa dalle liste pensate per l’insegnamento a liste che sono frutte di spogli elettronici di corpora bilanciati.

Le liste fin qui menzionate hanno come principali destinatari gli studenti stranieri d’italiano. L’avvento della scuola dell’obbligo nel 1963 ha fatto esplodere il problema dell’italiano lingua straniera in patria, ossia la questione di quanta lingua dovessero sapere gli allievi. Una risposta al quesito è venuta da De Mauro, che con Genuini e Passaporti hanno elaborato il VdB, Vocabolario di base, di cui fanno parte 2000 vocaboli fondamentali, 2937 d’alto uso e 1753 di alta disponibilità.

Di recente nella sua versione allargata di 7050 vocaboli è stato allegato al Codice di Stile delle comunicazioni scritte ad uso delle amministrazioni pubbliche (1993), redatto dal Dipartimento per la Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Basandosi sul lemmario del VdB, De Mauro e Moroni hanno costruito il DIB Dizionario di base della lingua italiana, che comprende inoltre 8000 parole indispensabili per la comprensione dell’informazione corrente giornalistica.

E’ da affiancare a queste fonti il recente Lessico Elementare. Un confronto non sistematico fra i suoi 6095 vocaboli e i 7050 del VdB mostra che i 2000 lemmi fondamentali si trovano in entrambi, così pure quelli di alto uso, sia pure con qualche differenza. Chi consulta comincerà comunque a notare che le parole più frequenti sono anche le più polisemiche.

Ciò che veramente ha ravvivato la discussione sul lessico fondamentale è stata la pubblicazione del LIP, Lessico di frequenza dell’italiano parlato nel 1993 di Vedovelli. Le 2000 parole più frequenti del LIP coprono un’area di testi più ampia rispetto alle 2000 più frequenti del LIF. Ciò dimostra statisticamente che il parlato usa un numero inferiore di parole diverse. Vedovelli constata inoltre che non ci sono novità tali da ritenersi specifiche del parlato rispetto allo scritto.

Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.

Contattaci

  • Contatta la redazione a
    [email protected]
  • Ci trovi su (redazione_tesi)
    dalle 9:00 alle 13:00 (Lun - Ven)
  • Oppure vieni a trovarci su

Chi siamo

Da più di 20 anni selezioniamo e pubblichiamo Tesi di laurea per evidenziare il merito dei nostri Autori e dar loro visibilità.
Share your Knowledge!

Newsletter

Non perdere gli aggiornamenti sulle ultime pubblicazioni e sui nostri servizi.

ISCRIVITI

Copyright 2024 © Tesionline srl