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Ruolo della donna nei film dagli anni Sessanta e Settanta


Le Donne sono un altro campo in cui le produzioni di questi due decenni sono state molto diverse. Nel 1973 le donne, che non ricoprivano un ruolo preminente nella trama, assunsero una funzione simbolica: erano il confine che gli immigrati non potevano superare (“Pane e cioccolata”). Gli standard sociali non evolvono rapidamente, e quello che era rilevante nel 1973 divenne obsoleto meno di 15 anni dopo. L’unica modifica notevole fu una maggiore tolleranza verso l’omosessualità che, trattata timidamente negli anni’70, è stato il tema di molti film degli anni 80.
Pochi si interessarono alla visione cinematografica delle donne prime del 1975, tutti credevano che le donne fossero semplicemente personaggi di finzione rispondenti ai modelli sociali. Ma il femminismo esploso durante i primi anni del decennio mise in luce il problema; il femminismo divenne un nuovo elemento teorico dal cui punto di vista discutere e criticare i film.
Come hanno costruito l’immagine femminile gli uomini che hanno dominato il mondo del cinema fin dalle origini?
La presenza delle donne è un elemento indispensabile dello spettacolo in un normale film narrativo. Tradizionalmente la donna ha funzionato su due livelli: come oggetto erotico dei personaggi nella storia proiettata e come oggetto erotico per lo spettatore. Per molto tempo il cinema ha riprodotto un modello stabile di ruoli sessuali nel quale la donna aspetta l’azione dell’uomo che arriva e la prende; ha anche stabilito un fantasma dello spettatore, prodotto dalla mente maschile focalizzato sul corpo femminile. Tutto ciò è ottimamente illustrato da “Une femme est une femme”, Godard 1961. Il personaggio femminile del film è una donna perché è imprevedibile, capricciosa, inaffidabile e estremamente graziosa; ha dei desideri ma conta sugli uomini per realizzarli. Godard ovviamente ironizzava su se stesso e sul suo pubblico mediante lo stereotipo. La convenzione più banale era quella relativa alle attività sociali delle donne. Nel corso degli anni 60 appaiono cambiamenti significativi: ne “L’eclisse” e in “Pierrot le fou”, al contrario di quanto era accaduto in precedenza i personaggi femminili in questi film avevano un ruolo importante tanto quanto quelli maschili. Molti film del decennio potrebbero essere considerati altrettanti esempi della liberazione sessuale, economica e morale delle donne occidentali. Dal 60 in poi, attraverso la descrizione di donne indipendenti, i film davano in realtà per realizzata un uguaglianza sessuale ancora lontana dalla realtà. Il cinema ha sempre creato immagini che sono solo in parte connesse alla realtà dei fatti e contemporaneamente le ha modificate o distorte.

Tratto da CINEMA DEL NOVECENTO IN EUROPA di Laura Righi
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