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Russia Sovietica (URSS) - Movimenti di indipendenza nazionale

Russia Sovietica (URSS) - Movimenti di indipendenza nazionale


Nel 1917 Finlandia, Lettonia, Lituania e Russia Bianca si dichiararono indipendenti e nel 1918 fu la volta di Estonia, Ucraina e Polonia.
Il governo sovietico aveva proclamato il diritto dei popoli all’autodeterminazione, ma si rivelò chiaro che considerava controrivoluzionari i movimenti di indipendenza; le popolazioni che riuscirono ad affermare la propria indipendenza lo fecero perché il governo sovietico era alle prese con altri problemi, mentre in altre regioni l’Armata rossa e i comunisti riuscirono a distruggere l’indipendenza, come in Ucraina. Il governo ucraino aveva proclamato la Repubblica dopo la caduta del governo promissorio a Pietrogrado, ma l’Armata rossa rovesciò la decisione, anche se il dominio sovietico fu eliminato dall’esercito tedesco che avanzava verso la Russia; furono i bianchi ad allontanare i tedeschi, anche se in breve tempo vennero sostituiti dall’autorità sovietica. Gli ucraini cercarono di accordarsi con i polacchi, ma il trattato di pace che pose fine alle guerra tra Polonia e Russia si limitò a spartire l’Ucraina tra i 2 contendenti.

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