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SMITH: REGOLE PER IL COMPORTAMENTO DEGLI ATTORI


Per Smith, affinché i meccanismi di distribuzione del reddito ed i legami con la produzione possano funzionare nella maniera indicata, occorrono nuove regole che definiscano il comportamento degli attori, in modo che:
a) in seguito al processo di espropriazione dei contadini si formi una classe di lavoratori salariati le cui condizioni di vita dipendano dalla vendita del loro lavoro sul mercato;
b) si affermi una classe di capitalisti che concentrano nelle loro mani le risorse necessarie ad avviare il processo produttivo, e le cui condizioni di vita dipendano dal profitto conseguito con l'investimento del capitale;
c) i proprietari terrieri traggano il sostentamento dalla possibilità di affittare la terra ai capitalisti agrari, che la coltivano pagando loro una rendita.
Queste innovazioni favoriscono l'emergere di una società capitalistica, dotata di proprie istituzioni che spingono l'economia a emanciparsi da controlli sociali e politici, e di nuove classi che su tali istituzioni si fondano.
Smith afferma inoltre che il costo di produzione non si esaurisce nel costo del lavoro necessario a produrre una determinata merce: se nelle società precedenti il valore del lavoro incorporato in una merce equivaleva al suo valore di scambio, in un contesto capitalistico, il prezzo naturale delle merci viene determinato da una calcolo dei costi che oltre al salario del lavoro deve includere anche il profitto e la rendita.
Smith ha una visione ottimistica dell'economia capitalistica perchè ritiene che, le istituzioni capitalistiche siano le più appropriate per garantire assieme benessere ed equità, efficienza economica e consenso.

Tratto da SOCIOLOGIA ECONOMICA di Antonio Amato
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