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Schizofrenia


E’ la patologia psichiatrica di maggior rilievo, in quanto comprende le manifestazioni psicotiche più gravi, quali: delirio, allucinazioni, disordini del pensiero e alterazioni della motricità e della postura.
L’insorgenza avviene solitamente in età adulta, infatti l’esordio nei bambini e negli adolescenti è molto raro:quando insorge prima dei 18 anni si parla di SCHIZOFRENIA AD ESORDIO PRECOCE; quando invece insorge prima dei 13 anni si parla di SCHIZOFRENIA AD ESORDIO MOLTO PRECOCE.
Essa e le sindromi correlate sono definite “psicosi funzionali” poiché non sono riconoscibili alterazioni anatomiche a carico del sistema nervoso, anche se si ipotizza un’alterazione dei circuiti funzionali delle aree corticali e del sistema limbico.
L’eziologia comprende:una componente genetica, è opportuno, infatti, sottolineare che i parenti di primo grado dei soggetti con schizofrenia hanno un rischio di ammalarsi molto superiore rispetto alla popolazione normale; i gemelli monozigoti hanno un alto grado di concordanza per la schizofrenia rispetto ai gemelli dizigoti; i figli di parenti schizofrenici adottati o allontanati precocemente dalla famiglia originaria hanno lo stesso rischio di sviluppare la malattia di quelli che permangono nella famiglia di origine; tra i fattori di rischio psicosociali abbiamo modalità di interazione familiare come il “doppio legame” che consiste in una discrepanza tra i messaggi verbali e l’atteggiamento emotivo non verbali e l’ “emotività espressa” all’interno del nucleo familiare, infatti alti livelli di emotività hanno un ruolo nello sviluppo precoce della malattia.
Le caratteristiche cliniche della schizofrenia possono essere schematizzate in:
-sintomi positivi,come:
1)il delirio, ovvero argomenti ed espressioni non condivisibili o inadeguati al contesto sociale e relazionale, esso può essere primario, quando ha origine nelle comuni esperienza di vita; secondario, quando insorge nel contesto delle allucinazioni; e paranoideo, quando il mondo circostante è avvertito minaccioso, ostile, amplificando tutto in modo abnorme rispetto alla reale entità;
2)i disturbi formali del pensiero, ovvero il rallentamento dei nessi logici, l’incoerenza nell’esposizione e nell’organizzazione delle idee, sono molto comuni nella schizofrenia evolutiva;
3) le allucinazioni, che nella schizofrenia sono prevalentemente uditive, mentre nell’epilessia sono solitamente visive;
- e sintomi negativi come:
1)l’appiattimento affettivo, ovvero l’assenza di partecipazione affettiva e di empatia nell’interazione sociale ed è molto comune nella schizofrenia in età evolutiva;
2)i disturbi della motricità di tipo catatonico, ovvero posizioni catatoniche fisse vengono assunte e mantenute per lungo tempo; esse sono molto rare nella schizofrenia dell’età evolutiva;
3)l’apatia;
4)e  i disturbi della volizione.
I sintomi negativi sono di frequente riscontro nelle forme ad esordio precoce ad eccezione della catatonia.
L’esordio della schizofrenia non coincide con l’insorgenza della malattia che può essere antecedente di molto tempo, fino a 4/5 anni prima.
In una prima fase abbiamo una povertà di sintomi psicotici; nella fase del prodomo, ovvero del periodo che intercorre tra l’esordio del cambiamento nell’individuo e l’esordio della psicosi, può comparire una riduzione dell’attenzione e della concentrazione, modificazioni del tono dell’umore, sintomi d’ansia, disturbi del sonno, isolamento sociale, scarsa autostima e facile irritabilità; nella fase finale sono frequenti sintomi di tipo ansioso- depressivo, anomalie cognitive e disturbi del comportamento sociale
Per quanto riguarda la diagnosi, possono insorgere difficoltà in quanto il delirio e le allucinazioni sono di difficile verifica nel bambino poiché presentano caratteri poco strutturati e mutevoli che non ne facilitano la corretta individuazione.
Il limite inferiore di esordio per la schizofrenia è di 7/8anni, ciò la contraddistingue dall’autismo che ha un esordio entro i 3 anni;
PSICOSI SCHIZOAFFETTIVE E ATIPICHE
Che sono un’associazione tra disturbi affettivi e disturbi con componenti deliranti e/o allucinatorie.

Tratto da NEUROPSICHIATRIA INFANTILE di Anna Battista
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