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Scienza in Gentile. Identità tra teoria e prassi



La scienza dal canto suo assomma i difetti dell’arte e della religione poiché da una parte pretende di portare ad una conoscenza puramente oggettiva, negando il soggetto, dall’altra parte presume di conoscere l’oggetto attraverso la sensazione, che invece, essendo soggettiva le impedisce i raggiungere l’universalità propria della filosofia. Contrariamente a Croce, Gentile teorizza la sostanziale identità tra teoria e prassi. Infatti la teoria, dunque il conoscere, è pensiero pensante e quindi attività. Ciò significa che creando continuamente se stesso, lo spirito, che è positività e valore, crea al tempo stesso il bene all’infinito. In questa prospettiva il male è come l’errore, qualcosa che nel momento in cui è riconosciuto come tale, è superato e rappresenta soltanto un’attività precedente, ormai respinta.

Tratto da STORIA DELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA di Carlo Cilia
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