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Logica e concetto in Croce



L’arte in quanto conoscenza dell’individuale (intuitiva) va distinta dalla conoscenza per concetti ossia dalla conoscenza dell’universale. Alla trattazione di questa problematica Croce dedicò La logica come scienza del concetto puro. Croce parte con il sostenere che la conoscenza per concetti non può prescindere dalla conoscenza estetica che coglie il molteplice nella sua individualità. Tale conoscenza per concetti però va oltre quella estetica perché vuole cogliere ciò che è universale nel particolare, l’unità nella molteplicità, ossia il concetto. Il concetto di bellezza, per esempio, in quanto universale è staccato dalle singole rappresentazione di bellezza concrete, ma al tempo stesso dipende da esse, per cui il concetto di bellezze non esiste in un altro ipotetico mondo delle idee ma va concepito come un universale concreto. Rispetto ai concetti Croce distingue quelli che sono gli pseudoconcetti: esistono pseudoconcetti empirici (come “casa” che è un concetto che ha riscontro nella realtà ma è falso perché non ha universalità dal momento che non da sempre è esistito); ed esistono pseudoconcetti astratti (come “triangolo” che è universale ma non esiste nella realtà). Essi non sono errori ma svolgono la loro funzione di chiarificazione dei concetti veri e appartengono cmq all’attività teoretica e conoscitiva dello spirito.

Tratto da STORIA DELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA di Carlo Cilia
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