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Sprawson - Byron e il nuoto

Byron poeta e nuotatore. L'abilità del nuoto e l'orgoglio gli fanno prendere le distanze dalla società letteraria del tempo. Le acque dove nuotava diventavano famose. Carattere e temperamento: romantico, egoistico, impulsivo.

Byron fu universalmente considerato il più grande dei suoi tempi. Grande nuotatore e poeta. la padronanza del nuoto gli consentì di prendere le distanze dalla società letteraria che tanto disprezzava. Già nell'infanzia Byron nuotava. Lui camminava sulle punte per via di un problema. Il nuoto per B era un antidoto contro la noia. E andava fiero della sua abilità di nuotatore. Ma a differenza di Shelley e Swinburne, non era attratto da quel che si cela sotto la superficie. Nelle sue opere non ci sono descrizioni di scene sottomarine. Il nuoto lo intende soprattutto come attività muscolare. Le acque dove Byron nuotava diventavano quasi sacre. A Portovenere una lapide ricorda quando attraversò il golfo fino a Lerici. La sua più celebre impresa natatoria veneziana fu quando accettò la sfida del cavalier Angelo Mengaldo, dal temperamento simile al suo, romantico ed egoistico. Il nuoto era per lui un legame che lo univa agli amici e agiva come catalizzatore in grado di rafforzare gli affetti. Nuotava con i ragazzi dai quali era attratto. Il nuoto esercitava a sua detta un azione benefica sui suoi malesseri. Uno dei migliori amici di Byron fu l'avventuriero Trelawney, di spirito affine a lui, che nel 1833 attraverserà le cascate del Niagara. Ma Byron aveva anche degli ammiratori. Sprawson cita Alexander Puskin, che nell'inverno russo si alzava di buon'ora tuffandosi nell'acqua gelida. Byron utilizzava metafore natatorie anche parlando di problemi sentimentali. Poe era molto affascinato da Byron. Ci sono foto che lo ritraggono in pose byroniane. Il suo alter ego, William Wilson, infatti ha studiato ad Eton. E nel racconto "l'appuntamento" egli impersona proprio Byron. Poe a 15 anni per emulare il suo eroe aveva nuotato per 6 miglia controcorrente nel fiume James. Baudelaire sarà affascinato da tale impresa. Sprawson definisce poe un poeta dell'acqua, un elemento che ricorre spesso nelle sue opere, dal lago della casa degli Usher al pozzo sotto il pendolo.

Byron aveva attraversato l'Ellesponto con l'amico Ekenhead il 3 maggio 1810, in un punto stretto ma con la corrente violenta. Secondo Sprawson il suo genio coglieva soprattutto gli aspetti esteriori dell'esistenza, non guarda alle profondità marine. Sicuramente era attratto dal mito di Leandro, che unisce la traversata notturna all'amore fatale. Tale vicenda (Leandro ogni notte andava a nuoto da Abydo a Sesto per raggiungere Ero) fu d'ispirazione per molti scrittori inglesi: Marlowe, Leigh Hunt e Keats in particolare. Da piccolo Coleridge voleva imitare Leandro. Anche Turner fu ossessionato da questo mito; fece numerosi schizzi, poi compose il quadro finale: Ero illumina con una lucerna una terrazza mentre il corpo di Leandro giace sulla sabbia.

Poi Sprawson parla di quando anche lui volle attraversare a nuoto l'Ellesponto. Per Byron era stato un gesto impulsivo, non studiato.

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