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Teoria dell’uguaglianza e della libertà di Sen


Per Sen il concetto di disuguaglianza non consiste solo nella disparità di reddito, ma soprattutto nella disuguaglianza di opportunità, di possibilità di scelta, di libertà individuali.
La proposta di Sen è quella di studiare la povertà, l’uguaglianza e la qualità della vita, non solo tramite i tradizionali indicatori di disponibilità di beni materiali (ricchezza, reddito, spesa per consumi), ma anche tramite l’analisi delle possibilità di vivere esperienze o situazioni a cui l’individuo attribuisce un valore positivo.
Per poter parlare di eguaglianza occorre preventivamente porsi il duplice quesito:
a) "perché eguaglianza?"
b) "eguaglianza di che cosa?"
Non si può difendere l'eguaglianza o di criticarla senza sapere quale sia il suo oggetto, le caratteristiche da rendere uguali (redditi, ricchezze, opportunità, libertà, diritti, ecc).
"Interrogarsi sull'uguaglianza significa dunque innanzitutto interrogarsi su quali siano gli aspetti della vita umana che debbono essere resi eguali. La storia della filosofia ci offre una molteplicità di esempi diversi di soluzioni: Rawls descrive l'eguaglianza come un paniere di beni primari di cui tutti gli individui dovrebbero disporre; Dworkin come eguaglianza di risorse; gli utilitaristi come eguale considerazione delle preferenze o delle utilità di tutti gli individui. Quale, tra queste, è la soluzione migliore? Sen collega il valore eguaglianza al valore libertà: quest'ultima è da lui connessa ai concetti di "funzionamenti" e "capacità". [...]
- funzionamenti (functioning) Sen intende "stati di essere e di fare" dotati di buone ragioni per essere scelti e tali da qualificare lo star bene. Esempi di funzionamenti sono ad esempio l'essere adeguatamente nutriti, l'essere in buona salute, lo sfuggire alla morte prematura, l'essere felici, l'avere rispetto di sé, ecc.
- Con l'espressione capacità (capabilities) Sen intende invece la possibilità di acquisire funzionamenti di rilievo, ossia la libertà di scegliere fra una serie di vite possibili: "nella misura in cui i funzionamenti costituiscono lo star bene, le capacità rappresentano la libertà individuale di acquisire lo star bene". Sono le alternative di scelta. Il concetto di capacità indica l’abilità di fare cose; dall’espansione delle capacità, dipende secondo Sen, lo sviluppo economico.
I "beni primari" di cui dice Rawls e le "risorse" di cui scrive Dworkin sono agli occhi di Sen degli indicatori assai imprecisi e vaghi di ciò che si è realmente liberi di fare e di essere. Ancora più vago e impreciso è il "reddito", poiché una persona malata e bisognosa di cure è sicuramente in una condizione peggiore di una persona sana avente il suo stesso reddito."
Lo sviluppo economico non coincide più con il reddito, ma  con l’aumento della qualità della vita.
L'idea di disuguaglianza (inequality) deve secondo Sen confrontarsi con due diversi ostacoli:
a) la sostanziale eterogeneità degli esseri umani;
b) la molteplicità dei punti focali a cui la disuguaglianza può essere oggetto di valutazione.
Al di là della potente retorica dell'uguaglianza, per cui "tutti gli uomini nascono uguali", rimane la convinzione che gli individui siano del tutto diversi gli uni dagli altri e che dunque, il pur ambizioso progetto egualitario, debba muoversi sulla base di una preesistente e robusta disuguaglianza.
"Sen è d'altro canto convinto che la misurazione della disuguaglianza dipenda dalla variabile focale (felicità, reddito, ricchezza, ecc) attraverso cui si fanno i confronti: la misurazione della disuguaglianza dipende cioè dai parametri assunti per definirla.
Considerando l’evidente diversità umana, la misurazione della disuguaglianza dipende dalla variabile focale, cioè dai parametri assunti per definirla. Due persone possono essere uguali sotto un aspetto (stesso reddito), ma possono essere differenti sotto un altro (uno sano e uno malato non possono fare le stesse cose).
Sen collega il valore uguaglianza a quello di liberta; in “Development as freedom” arriva alla conclusione che il grado di uguaglianza di una società, dipende dalla sua capacità a garantire a tutti un’adeguata qualità della vita (well-being).

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