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Tutela delle persone affette da cecità totale o parziale nella giurisprudenza


Rientrano nel novero dei ciechi civili solo coloro che lo sono dalla nascita oppure quelli che lo sono diventati a causa di malattie o infortuni.
La normativa vigente distingue:
a. ciechi totali:
i. coloro che sono colpiti da totale mancanza della vista di entrambi gli occhi;
ii. coloro che hanno la mera percezione dell’ombra e della luce;
iii. con loro il cui residuo perimetrico binoculare è inferiore al 3%;
b. ciechi parziali:
i. coloro che hanno residuo visivo non superiore ad 1/20;
ii. coloro il cui residuo perimetrico binoculare è inferiore al 10%;
c. ipovedenti gravi:
i. coloro che hanno un residuo visivo non superiore a 1/10;
ii. coloro il cui residuo perimetrico binoculare è inferiore al 30%;
d. ipovedenti medio-gravi:
i. coloro che hanno un residuo visivo non superiore a 2/10;
ii. colore il cui residuo perimetrico binoculare è inferiore al 50%;
e. ipovedenti lievi:
i. coloro che hanno un residuo visivo non superiore a 3/10;
ii. colore il cui residuo perimetrico binoculare è inferiore al 60%.
    Le provvidenze economiche per il cieco totale sono la pensione e l’indennità di accompagnamento.
Per il cieco parziale si distinguono gli decimisti e i ventemisti: i ventemisti hanno diritto alla pensione di inabilità; i decimisti hanno diritto all’assegno di invalidità, sempre che sussistano determinati limiti reddituali.

Tratto da MEDICINA LEGALE di Stefano Civitelli
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