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Tutela pensionistica in caso di morte del lavoratore capofamiglia: i soggetti protetti


Il rapporto previdenziale che si instaura con l'assicurazione generale obbligatoria coinvolge direttamente anche i familiari del lavoratore dante causa.
La morte di quest'ultimo, infatti, figura tra gli eventi protettivi di detta assicurazione, e i familiari superstiti acquisiscono iure proprio il diritto alle prestazioni.
I familiari che acquistano il diritto alle prestazioni sono: il coniuge e i figli, compresi gli equiparati; in mancanza del coniuge e dei figli, i genitori, purché inabili e non titolari di pensione; in mancanza anche di questi, i fratelli celibi e le sorelle nubili, purché anche essi inabili al lavoro e non titolari di pensione.
In ogni caso, deve sussistere il requisito della vivenza a carico alla data del decesso del lavoratore.
Sono state eliminate le condizioni di differenza massima di età tra i coniugi e (a seconda dei casi 20 o 25 anni), e quella di della durata minima del matrimonio (2 anni) per chi avesse sposato un pensionato di età superiore ad un certo limite (a dei casi 65 o 72 anni).

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