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Un conflitto “etnico” esemplare: Hutu e Tutsl in Rwanda

Un conflitto “etnico” esemplare: Hutu e Tutsl in Rwanda


Uno dei più violenti conflitti etnici del Centro-Africa nel corso della seconda metà de Novecento è quello tra Hutu e Tutsi. Presentato come una lotta tra “etnie”, fu in realtà uno strascico dell’epoca coloniale.
Per capire come ciò possa essere accaduto bisogna risalire al tempo in cui venne formandosi l’attuale “identità” di Hutu e Tutsi.
In Rwanda vigeva, sino all’arrivo degli europei nella seconda metà dell’Ottocento, un sistema politico fondato sulla complementarità di tre gruppi: pastori, agricoltori e cacciatori-raccoglitori. I pastori, che erano secondi per numero, erano in prevalenza Tutsi; gli agricoltori, i quali costituivano la maggioranza della popolazione del regno, erano Hutu; i cacciatori-raccoglitori, minoritari in senso assoluto, erano pigmei Twa. Non si trattava affatto di tre “gruppi etnici”. Ma i colonizzatori attribuirono a questa ripartizione un significato “razziale” di tipo gerarchico.
Prima della colonizzazione i Tutsi erano il gruppo politicamente preminente, nel senso che i re e molti funzionari di corte provenivano dalla loro aristocrazia. Dall’aristocrazia hutu provenivano tuttavia i sacerdoti preposti ai rituali che assicuravano il benessere del sovrano (tutsi) e dell’intera popolazione del regno.
Quando i colonizzatori europei si impadronirono della regione, abolirono, oltre alla monarchia tutsi, anche il ruolo rituale degli Hutu. Ma dal momento che erano alla ricerca di interlocutori politici si rivolsero ai re, cioè ai Tutsi.
Quando l’aristocrazia tutsi si convertì al cattolicesimo abbandonando I’antica religione, acquisì sul resto della popolazione un nuovo potere fondato sul rapporto esclusivo e complice con i colonizzatori. I belgi affidarono ai Tutsi posti e incarichi nell’amministrazione assicurando loro vantaggi economici e anche in alcuni casi un’istruzione di tipo moderno. Gli Hutu rimasero invece tagliati fuori da tutto ciò e si ritrovarono semplici contadini sfruttati dai dominatori tutsi.
Questa situazione si protrasse sino alla fine degli anni Cinquanta quando, con l’indipendenza, venne instaurata una repubblica controllata per motivi numerici dagli Hutu. La presa del potere da parte degli Hutu segnò I’inizio di un periodo di violenza intermittente che non è ancora terminato.

Tratto da ELEMENTI DI ANTROPOLOGIA CULTURALE di Anna Bosetti
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