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Variazioni linguistiche nella conversazione


Variazioni significative si rilevano nella conversazione telefonica, dove si riscontra un’alta ricorrenza di deittici personali, una ricorrenza di deittici temporali e l’assenza di deittici spaziali. Questo tratto appare legato alla mancanza di uno spazio condiviso e può essere considerato come caratterizzante la conversazione telefonica rispetto alla conversazione faccia-a-faccia.

Il testo in cui i tratti indicali trovano la massima realizzazione nell’ambito della lingua scritta può essere visto come quello epistolare. In esso vengono esplicitati non solo l’hic e il nunc ma anche l’io e il tu.

Alla piena realizzazione delle forme deittiche quale si costituisce nel linguaggio epistolare si sostituisce nel linguaggio giornalistico una messa in ombra del soggetto enunciatore e anche dei destinatari. Nel linguaggio della stampa quotidiana, in particolare, l’ancoraggio del discorso al contesto situazionale è determinato primariamente dai deittici temporali ed un riferimento alla situazione spaziale.

La ricorrenza delle forme indicali, ancora presenti nei testi giornalistici, diminuisce nettamente nei testi teorico-scientifici e nei testi storici. Ancora più netta è la cancellazione delle forme deittiche nel linguaggio giuridico.

In una rappresentazione delle variazioni, sulla base degli elementi considerati, sembra possibile indicare i poli estremi del continuum da un lato nei testi di legge e dall’altro nei testi conversazionali. Una distinta collocazione, nel continuum, è occupata dai testi elettronici, televisivi, radiofonici e telefonici.

Ecco il continuum dei testi: giuridici, storici, teorico-scientifici, divulgativi, giornalistici, epistolari, dialogici informatici, fonologici trasmessi (audio/video), monologici faccia-a-faccia, testi dialogici trasmessi (audio/video), testi dialogici a distanza, dialogici faccia-a-faccia.

Nel continuum definito dai due estremi rappresentati dai testi giuridici e dai testi dialogici faccia-a-faccia, si può osservare una progressiva diminuzione della densità lessicale all’aumento della densità indicale. Densità indicale e densità lessicale appaiono dunque parametri inversamente proporzionali.

Tratto da INTRODUZIONE ALLA LINGUISTICA APPLICATA di Domenico Valenza
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