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Varietà di Lingua



Berruto definisce varietà di lingua ogni membro riconoscibile di un repertorio linguistico, con tratti ricorrenti lessicali, fonologici, sintattici, ecc. Si ci riferisce alle possibili variazioni sull’asse diatopico (collocazione geografica), diastratico (strato sociale), diafasico (argomento e situazione comunicativa), diamesico (forma espressiva).

L’italiano nei media
Prima i mezzi di comunicazione rivestivano il ruolo pedagogico di diffondere una forma di italiano standard presso la popolazione dialettofona. Oggi invece i media offrono un’amalgama di codici e ricettacolo di cliché che causano un irrimediabile appiattimento. Si tratta di uno specchio del repertorio che però porta ad un impoverimento della lingua.

Linguaggio o linguaggi?
Il linguaggio dei media non è caratterizzato da unitarietà, ma è un miscuglio di elementi di diverse sottovarietà linguistiche: lessico gergale, giovanile, forestierismi, ecc. Oltre a queste, abbiamo anche una commistione di canali comunicativi, un’ibridazione tra generi e modalità d’espressione (scritto, parlato e visivo). Attualmente il campo dei media presenta un aspetto multiforme. L'industria dei media deve oggi operare con un pubblico esigente e distratto, propenso a un consumo “mordi e fuggi” dell'informazione e dell'intrattenimento. Sono mutate le condizioni di produzione e diffusione del messaggio, ma anche le attese del pubblico: oggi bisogna confezionare un prodotto che invogli alla lettura, con immediatezza e forte presa sulle emozioni. Il prodotto mediale ha finalità comunicative ma anche “commerciali”, intese come soddisfacimento dei bisogni, non solo di informazione ma anche di intrattenimento del destinatario.

Giornalese e dintorni
La tv ha avuto forti conseguenze sulla stampa e in particolare l’avvicinamento all’oralità e al visivo (tramite uno stile colloquiale e una marcata relazione tra immagine e testo che volutamente imita l'immediatezza del mezzo televisivo). L'aspetto visivo sfrutta, oltre ala multicanalità (immagine-testo) la componente grafica di titoli e di headline e l'impaginazione. Il giornale ha cercato di vivacizzare i propri testi attraverso:
- il discorso diretto, che provoca un coinvolgimento emozionale ed è prossimo al parlato;
- l’uso di affermazioni o negazioni, che rimandano a qualcosa che viene spiegato nel testo.
Le forme linguistiche elencate hanno la funzione di coinvolgere emotivamente il destinatario, presentando le notizie in modo vivido e sensazionale e impiegano un registro prossimo al parlato che ha anche la funzione di rendere più immediato, confidenziale il testo. A confidenzialità e spettacolarizzazione si unisce la personalizzazione.

La lingua che diverte
Dal punto di vista strettamente linguistico l’infotainment si realizza attraverso:
- giochi linguistici (calembour o paronomasie), omofonie, giochi morfologici;
- richiami intertestuali e rideterminazioni semantiche;
- metafore nuove o cristallizzate, soprattutto nel giornalismo sportivo;
- l’utilizzo di cliché legati ad altri campi semantici

Inglese affettivo - inglese straniante
Anche l'uso dell'inglese (soprattutto nella pubblicità), spesso giustificato da ragioni economiche, ha effetti cognitivi: affettivo o straniante, ipercorretto o maccheronico., può essere considerato un mezzo di coinvolgimento ideologico.

Tratto da IL DISCORSO DEI MEDIA di Sara Consonni
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