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Verso un’Europa multipolare: il nuovo quadro internazionale dopo le paci di Vestfalia, Pirenei e Oliva


La guerra tra Francia e Spagna continuò sino al 1659. Nel mentre, nel 1652 la Spagna restaurò il suo potere in Cataluna. La rivolta in Portogallo ebbe invece successo. Le sorti della guerra franco spagnola mutarono dopo la battaglia delle dune grazie anche all’alleanza tra Francia e Inghilterra. Con la pace dei Pirenei (1659) la Spagna cedeva all’Inghilterra Dukerque e la Giamaica; alla Francia parte delle Fiandre e dell’Artois, e nei Pirenei le Cerdania e il Russiglione, mentre il matrimonio di Luigi XIV con Maria Teresa, figlia di Filippo IV stabilì altri legami. La guerra proseguì nel baltico tra il sovrano svedese Carlo X e la Danimarca, alleata con l’elettore di Brandeburgo-Prussia. Nel 1660 la pace di Oliva concludeva il conflitto a spese della Polonia. Parte dei suoi territori venne spartita tra Svezia, Brandeburgo e Russia. Le 3 paci furono il segno dell’indiscussa egemonia francese in Europa. Nell’Europa centrale in netta ascesa la potenza di Brandeburgo-Prussia, Inghilterra e Olanda sono il motore più veloce dell’economia europea. A nord la Svezia, a nordest la Russia.

Tratto da LE VIE DELLA MODERNITÀ di Filippo Amelotti
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