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valutazione degli investimenti


Un investimento può essere sinteticamente definito come un esborso di risorse monetarie al quale normalmente conseguono dei flussi a loro volta monetari.
Un investimento esplicito è un progetto che manifesta chiaramente un’iniziale serie di uscite monetarie nette, e in seguito delle entrate monetarie nette. La prima fase, caratterizzata dal prevalere di uscite verrà definita fase di impianto; quella successiva, dove prevarranno i flussi di segno positivo, sarà detta fase di esercizio. Gli investimenti impliciti invece sono operazioni alle quali non sono associabili in modo immediato i flussi in ingresso e in uscita.

Classificazioni investimenti
In base al grado di dipendenza:
investimenti alternativi (mutually exclusive) quando la realizzazione di uno rende impossibile (o del tutto inutile) la realizzazione dell’altro (o degli altri)
Investimenti vincolati: ogni qualvolta un dato progetto richiede che un 2° investimento sia portato a termine affinché si possano ottenere dei flussi finanziari differenziali di segno positivo. In questo caso la valutazione economica e finanziaria andrà effettuata tenendo conto della presenza di entrambi gli investimenti.
Investimenti sequenziali: quando alla realizzazione di un progetto fa seguito la necessità di portare a termine altri investimenti, normalmente in tempi diversi.
Investimenti concorrenti: due o più progetti ritenuti economicamente convenienti non alternativi perché destinati a svolgere funzioni compatibili ma comunque differenti, per i quali non si disponga delle risorse finanziarie necessarie alla contemporanea realizzazione.
Investimenti indipendenti: quando il grado di dipendenza di due o più progetti è nullo.
In base agli effetti prodotti (in termini di costi, ricavi e capitale circolante)
Investimenti che hanno esclusivo effetto sui costi (es. rinnovo impianti -> più efficienza ed economicità)
Investimenti che hanno esclusivo effetti sui ricavi (investimenti in R&S e aumento prezzi)
Investimenti che hanno unicamente impatto sulle dimensioni del capitale circolante (es. just in time)
Investimenti che hanno effetto sul mix di costi, ricavi e circolante (ampliamento capacità produttiva e lancio nuovi prodotti)
In base alla natura del progetto (tipologia benefici attesi)
Progetti per la sicurezza e l’utilità generale (es. impainti antincendio)
Progetti destinati a incrementare la qualità (di prodotti finali e processi)
Processi destinati a incrementare la redditività (riduz.costi, incremento capacità produttiva, lancio nuovi prodotti,etc)
Altri progetti (es. iniziative pubblcitarie per consolidamento marca)
in base al rischio: si assegnano di solito alle categorie di rischio dei rendimenti minimi richiesti.

Tratto da FINANZA D'AZIENDA di Alessia Chiovaro
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