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“Cosa ti motiva?” Come rispondere a questa domanda al colloquio

10 marzo 2020

Sei seduto con postura ben dritta sulla sedia e ti sei persino ricordato di sorridere con convinzione.
Sono passati 10 minuti buoni di colloquio e sei relativamente soddisfatto o soddisfatta: hai risposto con scioltezza alle prime domande, il selezionatore sembra partecipe e annuisce convinto quando parli.
Hai persino azzardato una battuta di spirito.

Poi l’intervistatore si appoggia allo schienale della sedia e, guardandoti negli occhi, piazza la sua (e di molti altri) domanda preferita : "Un percorso interessante, il suo. Ma mi dica, cosa la motiva a fare questo lavoro?.
Un attimo di silenzio, ma niente panico. Tu sei preparato (o preparata) e sai già:

#1- Cosa non devi fare:


Rispondere senza riflettere o dando una risposta banale
Non puoi mentire, né mostrare disinteresse o superficialità. È proprio questo lo scopo della domanda: sondare le tue vere intenzioni
Mostrarti esageratamente naïf
Non sei Maria Teresa di Calcutta, quindi sottolineare eccessivamente come anche le mansioni più umili o meno piacevoli del tuo lavoro siano per te fonte di gioia può risultare poco credibile
Dare eccessivo sfogo alla tua ambizione
Avere degli obiettivi personali è sicuramente positivo, ma soffermarsi solo su quelli può dare l’idea che tua sia solo concentrato su te stesso

#2- Cosa fare:


Sapere chi sei e cosa vuoi
Il primo passo per non dare risposte banali o sciocche è: avere una risposta.
Quale carriera vuoi intraprendere? Cosa vuoi realizzare? Cosa vorresti lasciare in eredità a chi verrà dopo?
Uscire dal campo strettamente professionale
“Cosa ti motiva?” è una domanda che permette al selezionatore di dare uno sguardo a cosa c’è dietro il CV e dentro la persona.
Rifletti su quali fattori extra professionali hanno influito sulla tua vita, pensa a cosa vuoi fare e come lo vuoi fare: infanzia e storia famigliare, retaggio culturale, esperienze formative, mentori incontrati o letture edificanti, tutto ciò che in qualche modo ha cambiato e dato un’impronta netta al tuo percorso
Confezionare una risposta
Per rispondere bene alla domanda "Cosa ti motiva?" non puoi improvvisare.
È alto il rischio di scadere nel superficiale ("La passione!"), nell’arrivismo ("Diventerò io il capo" o nel patetico ("L’ho sognato fin da bambino").
Prendi un foglio e segna tutto ciò che ti ha portato a scegliere il tuo percorso. Rifletti e poi scrivi una breve risposta formale che sia professionale ma anche personale.

"Cosa la motiva? Cosa l’ha portata a scegliere questo lavoro?"
"Scelsi il liceo artistico perché avevo un’idea romantica dell’artista, un po’ bohémien. Poi ho capito che quello che mi affascinava era la capacità di trasmettere emozioni attraverso un colore, un tratto. Il costruire un dialogo con chi ci guarda. Per me la figura del grafico è fondamentale: deve condensare tutta una storia aziendale in immagini che parlino da sole. È sempre una sfida e, nel caso della vostra azienda, è una sfida che non vedo l’ora di affrontare".