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News Lavoro 

Il galateo del networking. Anche digitale

13 maggio 2020

Il galateo del networking. Anche digitale Hai pensato di partecipare a qualche Jobmeeting, masterclass o evento per fare un po’ di sano networking?
COVID-19 ci ha messo lo zampino ed ora sei rinchiuso in casa.
Ma dove sono andati tutti?

Una prima risposta la dà LinkedIn: i mesi di lockdown hanno generato un aumento del 130% in un mese nell’accesso alla piattaforma degli online courses (alcuni resi gratuiti in questo periodo di quarantena) e un pari aumento anche nella piattaforma Learning Groups dove si possono discutere i video dei corsi.
Un chiaro segnale che in questo periodo si cerca di costruire e mantenere relazioni anche grazie al digitale.
Non è un caso che tra i corsi più seguiti di LinkedIn ci siano proprio quelli dedicati a Giving and Receiving Feedback.

Quindi condividere, approfondire, partecipare, imparare sono i verbi che ricorrono sempre di più quando si parla di networking, sia fisico che digitale.
In fondo creare una rete non è altro che conoscere nuove persone o riallacciare vecchi rapporti con chi ha i tuoi stessi interessi.
Attenzione quindi: non confondiamo fare networking con “conoscere gente per trovare lavoro”.
Il tuo primo scopo deve essere quello di conoscere persone interessanti che possano darti spunti, con cui tu possa condividere delle competenze per un arricchimento reciproco.
Che tutto questo possa poi avere un impatto positivo sulla tua ricerca di lavoro va da se: chi ti conosce e apprezza saprà che cerchi lavoro e ti segnalerà nuove opportunità o ti suggerirà ai suoi clienti.
Ma tutto parte da due parole: conoscenza e apprezzamento.

Per questo è utile ripassare il galateo del networking:

1- Una rete è per sua natura interconnessa e orizzontale
Se stai muovendo i primi passi nel mondo del lavoro la tua esperienza è limitata e, quindi, lo sarà anche il contributo che puoi portare nelle conversazioni, digitali o reali.
Ma ricorda che condividere informazioni, conoscenze, strategie, competenze non è mai a tempo perso.
Nessuno può rubarti nulla, le tue competenze restano tue: anche se le condividi con altri tu resterai sempre un punto di riferimento.

2- Non proporre il tuo curriculum né chiedere referenze o contatti, almeno non subito
Fare networking è tutta una costruzione di relazioni sociali: si tratta di incontrare persone interessanti che ci possono far crescere e stimolare, con cui possiamo costruire un rapporto di mutuo interesse, anche se l’ambito resterà per sempre strettamente lavorativo.
Non parlerete mai di organizzare una gita in montagna, più probabile un caffè in cui discutete di nuovi progetti.
Capito questo, ti sembra una buona presentazione chiedere fin da subito aiuto per trovare lavoro?

3- Alla domanda “Di cosa ti occupi?” non rispondere con “Sono in cerca di lavoro”
Non c’è nulla di sbagliato nell’essere disoccupati, ma presentarsi in questo modo causa una risposta più o meno volontaria di distanziamento da parte di chi ti ascolta, soprattutto se l’incontro avviene in un contesto lavorativo: possono pensare che tu voglia solo ottenere una raccomandazione, oppure hanno un brutto ricordo personale legato alla ricerca di lavoro, o ancora possono ritenerti una persona poco interessante.
La soluzione?
Rispondi a questa domanda in modo letterale senza scendere in particolari ma senza mentire: se stai utilizzando il tempo a disposizione per studiare “Sto approfondendo l’aspetto X del mio settore”; “Sto esplorando le opportunità nel settore dei trasporti” se stai cercando una nuova posizione.
Oppure concentrati su qualcosa che ti ha colpito: “Sto seguendo lo sviluppo dei nuovi sistemi di AI presentati nell’ultima fiera”.
A questo punto rilancia con un: “E tu?” oppure apri alla conversazione “Cosa ne pensi di…?”

4- Se si parla strettamente di occupazione lavorativa non menzionare la tipologia di contratto
Ti presenteresti mai con “Sono un dipendente a tempo indeterminato”? Immaginiamo di no.
Quindi perché presentarti come un precario - o il più gettonato freelance - se non ce n’è strettamente bisogno?
È ovvio che se vuoi proporti per una collaborazione è utile citarlo. Ma in caso contrario meglio rimanere sul settore di cui ti occupi senza scendere in particolari contrattuali.