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Le associazioni di promozione sociale

Le associazioni di promozione sociale.

Il termine non profit deriva dall’americano “not for profit” che può essere tradotto in italiano con l’espressione senza scopo di lucro. Mentre negli Stati Uniti il non profit rappresenta una specifica e determinata categoria giuridica, ossia quella delle tax exempt organization, in Italia il termine indica concettualmente l'insieme di enti, fondazioni, enti di tipo cooperativo o associativo, enti di diritto ecclesiastico che non operano secondo una logica di profitto. La nostra Costituzione, infatti, prevede, tra i diritti dei cittadini, quello di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non siano vietati dalla legge (art. 18 Cost.), nonché quello di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, ricavando in questo modo uno spazio autonomo, rispetto all’azione dello Stato, che permetta a tali enti di perseguire gli scopi che si sono prefissati. Generalmente, l’esigenza di strutturarsi in un’organizzazione associativa scaturisce dal fatto che una pluralità di soggetti intende perseguire finalità che potrebbero prefiggersi anche i singoli, ma molto meno efficacemente o con iniziative di più ridotta portata ed ampiezza (si pensi all'istruzione, alla ricerca, alla sanità). Gli enti non profit presenti nella realtà italiana si possono classificare in funzione della categoria civilistica alla quale appartengono o, più efficacemente, in funzione dello scopo che perseguono. Secondo il primo criterio enunciato possiamo distinguere: le fondazioni, i comitati, le società cooperative, le Ipab (istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza) e le associazioni, queste ultime a loro volta classificabili in riconosciute e non riconosciute.

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5 Capitolo I Sommario: 1. – Enti non profit: Natura e tipologie. 2. – Stato e società civile: Profili storici. - Dal Medioevo allo Stato assoluto del 1700. - La rivoluzione francese, lo statalismo liberale, lo Stato sociale. - L’avvento della Costituzione repubblicana: dallo statalismo liberale al pluralismo sociale. - La crisi del Welfare State. - Un nuovo modello di Welfare State. 3. – Il Terzo Settore nel mondo occidentale attuale. - Gli Stati Uniti. - L’Italia. 4. – Il Terzo Settore: Definizioni. 5. - Evoluzione legislativa (rinvio). 1) ENTI NON PROFIT: NATURA E TIPOLOGIE. Il termine non profit deriva dall’americano “not for profit” che può essere tradotto in italiano con l’espressione senza scopo di lucro. Mentre negli Stati Uniti il non profit rappresenta una specifica e determinata categoria giuridica, ossia quella delle tax exempt organization, in Italia il termine indica concettualmente l'insieme di enti, fondazioni, enti di tipo cooperativo o associativo, enti di diritto ecclesiastico che non operano secondo una logica di profitto. La nostra Costituzione, infatti, prevede, tra i diritti dei cittadini, quello di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non siano vietati dalla legge (art. 18 Cost.), nonché quello di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, ricavando in questo modo uno spazio autonomo, rispetto all’azione dello Stato, che permetta a tali enti di perseguire gli scopi che si sono prefissati. Generalmente, l’esigenza di strutturarsi in un’organizzazione associativa scaturisce dal fatto che una pluralità di soggetti intende perseguire finalità che potrebbero prefiggersi anche i singoli, ma molto meno efficacemente o con iniziative di più ridotta portata ed ampiezza (si pensi all'istruzione, alla ricerca, alla sanità). Gli enti non profit presenti nella realtà italiana si possono classificare in funzione della categoria civilistica alla quale appartengono o, più efficacemente, in funzione dello scopo che perseguono. Secondo il primo criterio enunciato possiamo distinguere: le fondazioni, i comitati, le società cooperative, le Ipab (istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza) e le associazioni, queste ultime a loro volta classificabili in riconosciute e non riconosciute.

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Informazioni tesi

  Autore: Alberto Svelto
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2003-04
  Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Raffaele Caprioli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 103

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