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Politica e capitalismo industriale

Cosa si intende per azione politica degli imprenditori? Si fa riferimento, con questa locuzione alle conseguenze che tutte le decisioni degli imprenditori hanno sugli interessi della società, e dunque sulle decisioni politiche.
L’idea di fondo di questo lavoro, infatti, è che, in effetti, gli imprenditori agiscono in un ambito politico, in un ambito di interesse politico, o secondo logiche politiche non solo quando intenzionalmente si indirizzano ad organismi istituzionali cercando di difendere i propri interessi, ma anche quando “semplicemente” agiscono come imprenditori nelle semplici decisioni di gestione delle imprese.

Il primo capitolo tratta, dunque, innanzitutto questo ultimo tipo di azione, che ha un effetto politico solo come “ricaduta” rispetto all’azione originaria, che non si propone di essere “politica” intenzionalmente.
Valuteremo quali sono le possibilità per l’imprenditore di conseguire i propri obiettivi muovendosi autonomamente e quali sono i limiti oltre i quali l’azione individuale perde efficacia.
Quindi analizzeremo le situazioni che inducono gli imprenditori ad organizzarsi in associazioni di interessi collettivi, con quali gradi di partecipazione e con quali possibilità di successo.
Nel primo capitolo analizzeremo anche le forme di pressione che gli imprenditori cercano di attuare attraverso altri canali “collettivi” alternativi alle forme strutturate delle tradizionali associazioni imprenditoriali, in particolare attraverso le organizzazioni lobbystiche.
Chiude il primo capitolo un’analisi del sistema neocorporativista, particolare forma di scambio di risorse politiche, economiche, di legittimità che coinvolge lo Stato e le organizzazioni di intermediazione degli interessi. Cercheremo di capire quali sono gli obiettivi che ciascuna parte si propone di raggiungere attraverso questo sistema di relazioni e quali sono le risorse che è disposto a scambiare, e a favore di chi. Valuteremo inoltre quali sono le condizioni più favorevoli all’instaurarsi di un meccanismo di questo tipo, quali sono gli aspetti nei quali si è trasformato maggiormente nel corso del tempo, quali sono i suoi vantaggi e quali le sue disfunzionalità.

Il secondo capitolo si propone di studiare più specificamente le associazioni di rappresentanza degli interessi imprenditoriali in Italia, dal loro punto di vista strutturale, analizzando similitudini e differenze rispetto alle altre forme di organizzazioni collettive e di interessi.
Si noterà come la scelta per l’una o l’altra forma strutturale non sia “neutra” ma rivesta invece un’importanza fondamentale e sia un buon riferimento nello studio per evidenziare le caratteristiche più profonde degli orientamenti e delle necessità dei soggetti che ne fanno parte.
Inoltre ci si occuperà delle trasformazioni di cui le organizzazioni sono state protagoniste dalla loro nascita, di come le funzioni da esse svolte si siano ampliate e diversificate, anche in relazione alle nuove necessità che nel tempo si proponevano come nuove sfide. Si cercherà di valutare la capacità di risposta a tali sfide oltre al grado di efficacia di azione e di partecipazione alla vita sociale e politica delle stesse associazioni imprenditoriali.
Ancora, si cercherà di valutare quanto tali associazioni riescano ad essere rappresentative, quale sia il loro grado di coerenza interna, quanto gli imprenditori intendano trasferire a tali organizzazioni, in termini sia quantitativo che qualitativi, della propria capacità di autodeterminazione nelle scelte, quanto le stesse organizzazioni riescano a tutelare i propri iscritti e a conservarne o accrescerne la fiducia nei propri confronti.
Inoltre si cercheranno di evidenziare le particolarità politico-sociali che, almeno fino ad i primi anni novanta hanno contraddistinto la situazione italiana come specifica rispetto agli altri più importanti paesi ad economia di mercato.

Il terzo capitolo confronta i sistemi di relazioni capitale industriale – mondo politico, e le diverse associazioni imprenditoriali dei più importanti paesi europei.
Attenzione particolare sarà prestata al caso spagnolo.
Il quarto capitolo si occupa di problemi che riguardano l’approccio degli imprenditori a due fenomeni particolari.
Nella prima parte, traendo spunto da alcune recenti pubblicazioni, si analizzeranno gli aspetti della “transizione politica” in Italia, le sue conseguenze e le caratteristiche generali del sistema di relazioni imprenditoria – politica prima e dopo la transizione, con particolare attenzione alle possibilità delle organizzazioni collettive di collocarsi in nuovi spazi politici.
La seconda parte, invece, analizza le preoccupazioni e le aspettative degli imprenditori per il fenomeno della “globalizzazione” dei mercati, e si conclude con un riferimento alla recente elezione del nuovo presidente della Confindustria ed alle attese ad essa legate.

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3 INTRODUZIONE Cosa si intende per azione politica degli imprenditori? Si fa riferimento, con questa locuzione alle conseguenze che tutte le decisioni degli imprenditori hanno sugli interessi della società, e dunque sulle decisioni politiche. L’idea di fondo di questo lavoro, infatti, è che, in effetti, gli imprenditori agiscono in un ambito politico, in un ambito di interesse politico, o secondo logiche politiche non solo quando intenzionalmente si indirizzano ad organismi istituzionali cercando di difendere i propri interessi, ma anche quando “semplicemente” agiscono come imprenditori nelle semplici decisioni di gestione delle imprese. Il primo capitolo tratta, dunque, innanzitutto questo ultimo tipo di azione, che ha un effetto politico solo come “ricaduta” rispetto all’azione originaria, che non si propone di essere “politica” intenzionalmente. Valuteremo quali sono le possibilità per l’imprenditore di conseguire i propri obiettivi muovendosi autonomamente e quali sono i limiti oltre i quali l’azione individuale perde efficacia.

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Informazioni tesi

  Autore: Francesco Di Cola
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2003-04
  Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze Politiche
  Relatore: Raffaele Feola
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 193

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