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Il contratto discografico. Profili privatistici

Il contratto discografico è un contratto la cui stipulazione dà il via ad una serie di rapporti di tipo sia giuridico che economico ed artistico di grande rilevanza ed interesse.
Si inizia a parlare di contratto discografico a partire dalla metà del 1900, quando appaiono sul mercato i primi dischi e si registra la loro sempre maggiore diffusione. Accanto alla rilevanza del fenomeno socio-culturale, ci si riferisce alla più facile diffusione dell’opera musicale tra il pubblico, sorgono problemi in riferimento ai diritti che interessano le nuove figure nel campo di quella che ormai è definibile l’ “industria musicale”.
Tali nuove figure sono il produttore fonografico, cioè colui il quale organizza persone e mezzi al fine di effettuare l’attività di fissazione e registrazione su dischi (nei differenti formati esistenti), ne cura la duplicazione ed a volte anche la commercializzazione al pubblico, e l’artista interprete ed esecutore, il quale sostanzialmente interpreta la canzone, cantandola, o la esegue, suonandola.
Il riconoscimento di importanti diritti al produttore fonografico e all’artista interprete ed esecutore, in un percorso normativo ancora oggi in movimento, comporta un cambiamento rilevante nel sistema dei diritti nell’ambito del settore musicale in quanto vi è il superamento dell’egemonia che la figura dell’autore ha esercitato per lungo tempo.
Il contratto discografico non è disciplinato in modo specifico dalla legge, anche se i “soggetti” protagonisti di tale tipologia negoziale, un’artista interprete ed un produttore fonografico, sono disciplinati in maniera approfondita dalla legge sul diritto di autore n. 633 del 1941 e dalle sue successive modificazioni.
Non essendo disciplinato tra i contratti “tipici” previsti dalla legge, tale contratto è qualificabile come contratto atipico.
C’è stato comunque il tentativo, da parte della dottrina e anche della giurisprudenza, di inquadrare il contratto discografico in una figura tipica, ad esempio in quella del “contratto subordinato”, del “contratto di associazione in partecipazione”, del “contratto di cointeressenza”, o in quella di “parasubordinazione”. Non si può affermare che il contratto discografico si avvicini di più ad una particolare figura tipica in quanto il suo contenuto tende a variare in base alle diverse tipologie negoziali esistenti e quindi in base alle esigenze manifestate di volta in volta dai contraenti. Il contratto discografico potrà avvicinarsi ad una specifica figura tipica in base ai tratti salienti che, di volta in volta, lo caratterizzano.
Il lavoro inizia con una breve quanto necessaria descrizione del “contesto ambientale”, in particolare culturale, sociologico e tecnologico, in cui si inserisce il contratto discografico; un contesto fatto di problemi importanti ed attuali, come la pirateria ed il download di musica da internet, pratiche illegali che comportano una evidente violazione dei diritti di produttori di musica, di autori ed interpreti a cui, sia il legislatore sia l’industria musicale, non hanno, fino ad oggi, saputo far fronte in maniera efficace.
Subito dopo la definizione del contratto in questione e l’analisi della sua atipicità, si dà rilevanza ai numerosi diritti spettanti ai soggetti che, direttamente o indirettamente, contribuiscono positivamente alla stipulazione ed esecuzione del contratto; si tratta di diritti sia morali che patrimoniali, che le diverse figure analizzate possono vantare e, talvolta, (per ciò che attiene i diritti di natura patrimoniale) possono cedere con importanti conseguenze; si tratta di diritti che possono essere esercitati direttamente dai titolari, oppure attraverso delle società o enti, ad es. la S.I.A.E., l’I.M.A.I.E., la F.I.M.I., che sono, rispettivamente, le società che tutelano e/o gestiscono i diritti degli autori, degli artisti interpreti, e dei produttori fonografici.
Nella seconda parte del lavoro si analizzano gli elementi essenziali del contratto discografico con particolare riguardo alle obbligazioni che le parti si impegnano a sostenere nei confronti dell’altra.
Nella parte finale del lavoro si analizza la possibilità del verificarsi di un evento patologico nel rapporto contrattuale e si evidenzia come il produttore fonografico tenda, attraverso l’attento inserimento in contratto di apposite clausole, a riservarsi l’opportunità di prorogare la durata contrattuale dopo la sua scadenza naturale, attraverso l’opzione e la prelazione, ad es., o di interrompere il rapporto contrattuale, attraverso il recesso o anche la cessione del contratto ad un produttore terzo la cui autorizzazione necessaria dell’artista è solitamente richiesta, ed ottenuta, preventivamente.

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1 INTRODUZIONE Il contratto discografico è un contratto la cui stipulazione dà il via ad una serie di rapporti di tipo sia giuridico che economico ed artistico di grande rilevanza ed interesse. Nel presente lavoro si è affrontato l’argomento mettendone in evidenza i profili privatistici che maggiormente lo caratterizzano. Si inizia a parlare di contratto discografico a partire dalla metà del 1900, quando appaiono sul mercato i primi dischi e si registra la loro sempre maggiore diffusione. Accanto alla rilevanza del fenomeno socio-culturale, ci si riferisce alla più facile diffusione dell’opera musicale tra il pubblico, sorgono problemi in riferimento ai diritti che interessano le nuove figure nel campo di quella che ormai è definibile l’ “industria musicale”. In passato, infatti, quando si trattavano i diritti attinenti il settore musicale, si concentrava l’attenzione quasi esclusivamente sui diritti dell’autore dell’opera, storicamente la figura più importante in tale settore. In questo lavoro, invece, si parte dalla disciplina dei diritti dell’autore, per poi dare maggiore rilevanza ai diritti “connessi”, che sono proprio i diritti che spettano alle figure protagoniste del contratto discografico.

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Informazioni tesi

  Autore: Luigi Lauriola
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2003-04
  Università: Università degli Studi di Foggia
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e Commercio
  Relatore: Giacomo Porcelli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 145

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Parole chiave

633
dischi
discografia
discografico
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