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Natura giuridica della ritrattazione e suo ambito di operatività

Dai più antichi ordinamenti a quelli più moderni ed evoluti, l'istituto della ritrattazione ha costituito un punto fermo per consentire quell'avvicinamento alla Verità in ordine ai fatti di cui si discute in un processo (civile o penale, poco importa), che costituisce una delle più ambite, sebbene difficilmente realizzabili, mete dell'uomo, da sempre guidato dall'aspirazione alla scoperta della realtà che si cela dietro l'apparenza, talvolta oscura, degli umani accadimenti.
La presente tesi si pone l'obiettivo di analizzare l'ambito di operatività e la natura giuridica della ritrattazione nel nostro ordinamento giuridico, con i connessi risvolti di ordine pratico, soprattutto per quanto concerne la permanenza o meno della punibilità dell'eventuale istigatore concorrente, ex artt.110 ss. c.p., nel reato commesso materialmente da altri, a seguito della ritrattazione di quest'ultimo, partendo dall'analisi del genus dei "delitti contro l'amministrazione della giustizia", proseguendo nella disamina e sistematica delle eterogenee circostanze etichettate dal nostro legislatore con il nomen, assai sbrigativo, di "cause di non punibilità", fino a terminare con l'affrontare la questione che costituisce il cuore del presente scritto.

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1 INTRODUZIONE La ritrattazione è un istituto di antichissime origini e che trova cittadinanza pressoché in tutti gli ordinamenti giuridici, dal più elementare a quello più evoluto, legato come è alla primaria esigenza di avvicinarsi il più possibile alla verità in ordine ad un fatto, oppure per dare un’ultima possibilità, a chi viene ritenuto colpevole/peccatore, di pentirsi e, dunque, di rimettersi su quella che viene ritenuta la giusta strada: sotto quest’ultimo profilo, basti pensare alla “sacra” inquisizione della Romana Chiesa, la quale con metodi violenti e inumani costringeva, sotto la minaccia della pena di morte, all’abiura (che altro non era se non una forma di ritrattazione) i c.d. eretici. Nel presente lavoro viene, innanzitutto, analizzato il titolo del codice penale dedicata ai “delitti contro l’amministrazione della giustizia”, al fine di individuare gli elementi comuni ai reati facenti parte di tale categoria, individuandone il bene giuridico protetto, la struttura, il regime giuridico, e le più recenti innovazioni legislative. In proseguo si passa a trattare del concetto di “punibilità” accolto dal nostro legislatore penale, soffermandoci sulla problematica concernente la sistemazione dogmatica e i tratti differenziali concernenti tutte quelle circostanze che sono genericamente indicate dal codice penale come “cause di non punibilità”, o di “esclusione della punibilità”. Infine viene affrontato il tema centrale di questo lavoro, ossia le caratteristiche, la natura giuridica (con particolare riferimento alle ripercussioni che la stessa riverbera sulla permanenza della punibilità dell’istigatore), e l’ambito di operatività della particolare causa i esenzione dalla pena detta “ritrattazione”.

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Informazioni tesi

  Autore: Emmanuele Santoro
  Tipo: Tesi di Specializzazione/Perfezionamento
Specializzazione in Professioni legali
Anno: 2005
Docente/Relatore: Giuseppe Amarelli
Istituito da: Università degli Studi di Napoli - Federico II
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 69

FAQ

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Parole chiave

bene giuridico
clemenza
delitti contro l'amministrazione della giustizia
diritto penale premiale
esimenti
punibilità
reati di pericolo
ritrattazione
scusanti
tutela di una funzione

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