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Prevalenza della Macroangiopatia in una popolazione di Pazienti Diabetici Ambulatoriali: Studio Diabete, Aterosclerosi, Informatica (DAI). Ruolo dell'Infermiere nella prevenzione cardiovascolare.

Il Diabete Mellito è una malattia cronica che si manifesta con alterazioni del metabolismo dei glucidi, dei lipidi e dei protidi e si esplica attraverso la carenza di insulina. Si riconoscono due tipi di Diabete Mellito: il tipo 1 che insorge di solito nelle prime due decadi di vita e che è dovuto alla carenza assoluta di insulina, ed il tipo 2 che insorge in età più avanzata, si ritrova più facilmente nei soggetti obesi e con altri fattori di rischio cardiovascolari nei quale la carenza di insulina è relativa. Le nuove classificazioni riconoscono poi il Diabete Mellito secondario a tutta una serie di patologie e/o farmaci ed il Diabete Gestazionale, cioè il Diabete Mellito che insorge durante la gravidanza.
La prevalenza del Diabete Mellito è in continuo aumento: i diabetici erano 135 milioni e si prevede che nel 2025 saliranno a 300 milioni. L'incremento previsto è globalmente del 120%, 40% per le nazioni industrializzate e 170% in quelle in via di sviluppo. In Italia, i pazienti diabetici noti sono attualmente circa 2.200.000 e saliranno nel 2025 a 3.300.000.
Le complicanze macroangiopatiche sono causa di morte per il 70% dei diabetici adulti e la mortalità per cardiopatia coronarica è, nei diabetici, da due a quattro volte quella dei non diabetici. Il rischio di andare incontro a un evento cardiovascolare maggiore è del 2-5% per anno; ciò significa che, per il singolo paziente, il rischio cumulativo di un evento a 10 aa è del 20-30%. Inoltre nonostante la mortalità per cardiopatia ischemica nella popolazione generale sia in diminuzione, nei diabetici maschi tale diminuzione è minore mentre nelle donne diabetiche la mortalità è addirittura in aumento. Il paziente diabetico presenta anche una prognosi peggiore anche per quel che riguarda l’infarto del miocardio sia nel breve che nel lungo periodo: la mortalità totale è 2-3 volte quella dei non diabetici.
Dati sulla prevalenza ed incidenza della macroangiopatia in nostro possesso derivano da studi effettuati su popolazione nordamericane o nordeuropee. Lo studio DAI si proponeva perciò di riempire questo buco e grazie alla collaborazione fra Istituto Superiore di Sanità e AMD è stato concepito questo studio inizialmente osservazionale e poi longitudinale di coorte su circa 20000 pazienti diabetici tipo 2 italiani reclutati in 200 Servizi di Diabetologia sparsi uniformemente per il territorio nazionale. Nei pazienti venivano raccolti dati riguardo ai fattori di rischio classici, dati antropometrici e presenza di patologia cardiovascolare in atto e registrato un ECG basale esaminato poi centralmente secondo i criteri del Minnesota.
I dati che riportiamo si riferiscono ai primi due anni di follow up e si riferiscono al Servizio di Diabetologia di Massa dove sono stati esaminati 354 pazienti diabetici tipo 2 che hanno mostrato all’arruolamento il 15% di prevalenza di patologia cardiovascolare mentre bassi livelli di Retinopatia ed Ulcerazione rispetto a dati già noti. Nel corso del tempo, anche se troppo poco per poter permettere elaborazioni statistiche significative, si è notato nei pazienti un chiaro incremento del Peso, del BMI e della Circonferenza Vita mentre i valori pressori sono rimasti invariati. Dati di significativa correlazione sono emersi dalla relazione fra Peso e presenza di Dislipidemia (intesa come Colesterolo > 200 mg/dl) al 1° follow up (p < 0,01) e tra fra il Peso e la Pressione Diastolica al 1° ed al 2° follow up; ed anche fra i valori pressori sistolici e diastolici (cioè all’aumentare dell’uno aumenta anche l’altro) all’arruolamento (p < 0,01), al 1° follow up (p < 0,01) ed al 2° follow up (p < 0,05).
In questo studio la figura dell’infermiere è stato fondamentale nella raccolta dei dati (antropometrici, pressori, anamnestici) ed anzi ha chiaramente evidenziato a nostro giudizio il suo ruolo fondamentale ed insostituibile nel processo educativo del paziente diabetico. I dati infatti mostrano chiaramente come i pazienti con l’andar del tempo aumentino di peso e accumulino adipe a livello centrale che sono fattori di rischio per lo sviluppo delle complicanze microangiopatiche; e chi allora meglio dell’infermiere può essere la figura professionale investita del compito di insegnare e motivare il paziente a cambiare le proprie abitudini di vita, a fargli capire l’importanza di fare esercizio fisico ogni giorno e di avere una dieta povera in grassi e ricca in fibre, a prevenire quindi lo sviluppo delle complicanze microangiopatiche e macroangiopatiche che la malattia diabetica comporta.

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RIASSUNTO Il Diabete Mellito è una malattia cronica che si manifesta con alterazioni del metabolismo dei glucidi, dei lipidi e dei protidi e si esplica attraverso la carenza di insulina. Si riconoscono due tipi di Diabete Mellito: il tipo 1 che insorge di solito nelle prime due decadi di vita e che è dovuto alla carenza assoluta di insulina, ed il tipo 2 che insorge in età più avanzata, si ritrova più facilmente nei soggetti obesi e con altri fattori di rischio cardiovascolari nei quale la carenza di insulina è relativa. Le nuove classificazioni riconoscono poi il Diabete Mellito secondario a tutta una serie di patologie e/o farmaci ed il Diabete Gestazionale, cioè il Diabete Mellito che insorge durante la gravidanza. La prevalenza del Diabete Mellito è in continuo aumento: i diabetici erano 135 milioni e si prevede che nel 2025 saliranno a 300 milioni. L'incremento previsto è globalmente del 120%, 40% per le nazioni industrializzate e 170% in quelle in via di sviluppo. In Italia, i pazienti

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Informazioni tesi

  Autore: Federica Franchi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2002-03
  Università: Università degli Studi di Pisa
  Facoltà: Medicina e Chirurgia
  Corso: Infermieristica
  Relatore: Brunella Venturini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 145

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Parole chiave

arteriosclerosi
cardiopatia ischemica
complicanze diabete mellito
diabete mellito
infermieristica
informatica
macroangiopatia
prevenzione cardiovascolare

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