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Modelli di simulazione dinamica nell'education

Mai come oggi le persone hanno bisogno di apprendere molte più cose che in passato. Ognuno di noi, in quanto abitante “dell’epoca dell’apprendimento continuo”, percepisce l’angoscia di perdere le proprie competenze se non si riesce a elaborare molte informazioni in poco tempo e ad aggiornarle continuamente. Se le nuove tecnologie comportano necessariamente un’attenzione in più rispetto alle proprie conoscenze e competenze, esse forniscono anche dei mezzi che aiutano a far ciò. La formazione a distanza contribuisce in maniera decisiva a rendere la formazione più flessibile permettendo di ottimizzare il rapporto costi-benefici di una formazione sempre più personalizzata e coinvolgente. Grazie all’intervento del computer, gli orizzonti della formazione si ampliano anche oltre la realtà fisica, come avviene quando si utilizza la simulazione a scopo formativo. Le simulazioni corrispondono ad ambienti simili a quelli reali, ma in cui vi è l’assenza dei rischi che incontreremmo in un contesto reale. Fino ad oggi le simulazioni su computer, ed in particolare le simulazioni con modello dinamico, sono state adottate principalmente come strumento di apprendimento nei contesti aziendali, ma nulla toglie che la loro ricchezza di contributo possa espandersi anche nell’ambito dell’istruzione scolastica. Il presente lavoro si pone l’obiettivo di avvicinare il lettore all’uso delle simulazioni nell’apprendimento, che sia in presenza o a distanza. Il primo capitolo della tesi mira a fornire le basi per comprendere a fondo i concetti che spiegano la nascita ed il funzionamento delle simulazioni: il Pensiero Sistemico e la Dinamica dei Sistemi. Lo sviluppo dell’argomento percorre un andamento top-down: a partire dai costrutti teorici ampi che hanno dato vita ad un nuovo modo di “vedere il mondo”, incarnato nel Pensiero Sistemico, si passa alla disciplina che ha permesso di attuare in forma soprattutto pratica, grazie all’intervento dei vari diagrammi e alla conseguente implementazione della simulazione, i principi del Pensiero Sistemico: la Dinamica dei Sistemi. In seguito, nel secondo capitolo, vengono presentati i trend attuali nel campo della formazione – e con questo non intendiamo solo “educazione degli adulti” – cercando di attenersi ad un’analisi sia degli ambienti d’apprendimento in presenza che a distanza (e-learning). Scopo di questo capitolo è evidenziare come tali trend ben si adattano agli assunti fondamentali del Pensiero Sistemico e della Dinamica dei Sistemi. Il terzo capitolo si concentra su uno dei principali strumenti di studio introdotti dalla Disciplina dei Sistemi Dinamici: le simulazioni su computer (computer based simulation). Tali dispositivi vengono presentati come conformi alle necessità prospettate nel precedente capitolo, i trend educativi della formazione. Le simulazioni qui vengono viste sia come strumenti di apprendimento precostituiti, utili ad avviare un’esperienza istruttiva fondata sui principi del situational learning, sia come momenti di costruzione delle simulazioni stesse, cioè come momenti cha aiutano a capire la realtà tramite la costruzione del modello che la rappresenta. Le simulazioni sono considerate, nel presente lavoro, come modalità formative che seguono un’impostazione sistemica. Nel quarto capitolo si presenta un possibile approccio valutativo delle simulazioni, inserito in una prospettiva generale di valutazione complessiva dell’intervento formativo. Infine, nell’ultimo capitolo, viene presentato un caso di applicazione in ambito scolastico: l’uso di un software per creare simulazioni con modello dinamico nello studio dell’ Amleto di Shakespeare.

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5 Introduzione Mai come oggi le persone hanno bisogno di apprendere molte più cose che in passato. Ognuno di noi percepisce l’angoscia di “rimanere indietro”, di perdere le proprie competenze se non si riesce a elaborare molte informazioni in poco tempo e ad aggiornarle continuamente. Viviamo nell’epoca “dell’apprendimento continuo”. Nello stesso momento, però, se le nuove tecnologie comportano necessariamente un’attenzione in più rispetto alle proprie conoscenze e competenze esse forniscono anche dei mezzi che aiutano ad affrontare tale sfida. Negli ultimi anni il mercato formativo europeo è cresciuto notevolmente sotto il lato quantitativo. A ciò, però, non è corrisposto un innalzamento del livello qualitativo. Si sente sempre più spesso parlare di formazione continua, insieme alla formazione personalizzata e ricorrente. Ma perché questi termini possano risolversi in qualcosa di concreto è necessario servirsi delle nuove tecnologie della comunicazione. Le tecnologie multimediali, in particolare quelle supportate dalla rete, permettono: ξ di creare un collegamento fra fruitore e produttore del servizio formativo, cosa che si risolve in una co- progettazione e co-produzione degli interventi formativi; ξ integrare esperienze formative distanti in termini di tempo e spazio tra loro (congiungere formazione e lavoro);

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Informazioni tesi

  Autore: Pamela Triolo
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2004-05
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Scienze della Comunicazione
  Corso: Scienze della comunicazione
  Relatore: Habib Sedehi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 162

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