Skip to content

Caratterizzazione geologica, mineralogica e geochimica di vulcaniti alterate per la formazione di ceramiche vetrificate, Caprile (prov. di Biella)

L’oggetto di studio del presente lavoro di tesi è rappresentato dai depositi ignimbritici d’età permiana affioranti nella cava d’inerti della ditta ELIS S.N.C. di Enzo e Paolo Renati, sita presso l’abitato di Caprile in Val Sessera (Prov. di Biella). Tale litologia presenta un anomalo arricchimento in sodio. La natura di questo arricchimento non era nota, pertanto lo scopo principale del presente lavoro è consistito nella caratterizzazione mineralogica, petrografica, tessiturale e geochimica delle vulcaniti permiane più o meno alterate presenti in cava, per cercare di comprendere le possibili cause di tale arricchimento anomalo di alcali. Un ulteriore aspetto indagato è stato la valutazione del possibile utilizzo di queste vulcaniti come fondenti nella produzione di ceramiche vetrificate. L’area oggetto di studio si colloca all’interno della formazione geologica denominata “Complesso dei porfidi quarziferi del Biellese”. Questa formazione fa parte della copertura permo-mesozoica del Massiccio dei Laghi. Nell’area di cava le rocce esposte sono rappresentate essenzialmente da facies di flusso piroclastico (ignimbriti riolitiche più o meno alterate). La parte settentrionale della cava è caratterizzata da depositi ignimbritici violacei massici con scarse evidenze di strutture di flusso ed apparentemente non alterati. La parte centro-meridionale è invece caratterizzata da rocce tufaceo-ignimbritiche di colore da grigio a bruno, spesso completamente afiriche, le quali risultano variamente alterate in un materiale microcristallino rosa, che rappresenta il prodotto di alterazione più vistoso. Tutto l’ammasso roccioso presenta sistemi di giunti e fratture concordi con le direttrici della vicina Linea della Cremosina. L’analisi microscopia ha permesso di riconoscere una struttura porfirica con fenocristalli di quarzo, feldspati e plagioclasi (più o meno sericitizzati), biotite lamellare, glass shards variamente ricristallizzate e xenoliti di varia natura (graniti, metamorfiti del basamento, ecc.), immersi in una massa di fondo da criptocristallina a vetrosa talora contenente sferuliti di devetrificazione. La massa di fondo risulta però spesso completamente ricristallizzata a causa della crescita di aggregati di minerali di neoformazione. A nicol incrociati si osservano sia strutture a feltro finissimo senza orientazioni cristallografiche preferenziali, sia strutture raggiate, sia strutture “pseudo-pecilitiche” caratterizzate da crescite di individui tozzi, con bordi irregolari e frastagliati, otticamente coerenti ma ricchi di fini zone ad orientazione ottica variabile che appaiono come inclusi. L’analisi qualitativa dei profili diffrattometrici mette in luce che tutte le litologie affioranti in cava sono composte da quarzo, albite, K-feldspato e muscovite a cui si associano ossidi di ferro (magnetite ed ematite), calcite, clorite, illite, pirite e caolinite. Le osservazioni tramite microscopio elettronico a scansione (SEM) ed analisi microchimiche con sistema EDS hanno chiarito la natura degli aggregati microcristallini che hanno sostituito la massa di fondo. Si tratta di concrescite finissime di albite pura, albite pura + K-feldspato ± quarzo che si sono formati a spese dell’originaria massa di fondo vetrosa delle vulcaniti. Tra i minerali accessori sono stati individuati finissimi aggregati di magnetite cubica a sostituzione pseudomorfa di lamelle di ematite (musketizzazione) e disseminazioni di fini plaghe di barite interstiziali agli aggregati di feldspato. I diagrammi, basati sul confronto tra elementi maggiori, minori ed in tracce, tra rocce metasomatizzate e rocce non metasomatizzate, mettono in luce il forte arricchimento in alcali, principalmente Na, e mostrano affinità con i trends geochimici riconosciuti in letteratura. Per quanto riguarda gli aspetti geologici, mineralogici e geochimici di queste rocce, si può concludere che esse rappresentano una porzione del complesso vulcanico tardo-paleozoico, la quale ha subito un profondo processo di alterazione/metasomatosi alcalina post-deposizionale ad opera di fluidi idrotermali comparabile con un’alterazione tipo “episienite”. Un possibile veicolo di tali fluidi caldi potrebbe essere stato la vicina linea della Cremosina. Per quanto riguarda l’aspetto economico, le vulcaniti studiate sono potenzialmente esse stesse materie prime come rocce industriali in virtù della loro ricchezza di alcali, in particolare Na, poichè il loro carattere alcalino le rende particolarmente adatte a fungere da materiale basso-fondente per la produzione di ceramiche vetrificate (grès porcellanato). I test ceramici di cottura hanno messo in evidenza l’ottima fusibilità e le buone proprietà tecniche del materiale a temperatura tra 1120°C e 1160°C. L’unico aspetto negativo, dal punto di vista commerciale è l’abbondanza degli elementi cromofori (ad es., Fe) che conferiscono al prodotto cotto un colore da rosso a bruno scuro, che contrasta con le esigenze di mercato.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
4 Riassunto L’oggetto di studio del presente lavoro di tesi è rappresentato dai depositi ignimbritici di età permiana affioranti nella cava d’inerti della ditta ELIS S.N.C. di Enzo e Paolo Renati, sita presso l’abitato di Caprile in Val Sessera (Prov. di Biella). Tale litologia è attualmente cavata ed impiegata come materiale per sottofondo stradale in virtù delle sue proprietà di durezza e resistenza meccanica. Tuttavia è stato prospettato un uso alternativo nell’industria ceramica a causa dell’anomala ricchezza in alcali, in particolare in sodio, riscontrata durante recenti tests chimici preliminari da parte della società mineraria R.M. s.r.l. di Lozzolo (VC). La natura di questo arricchimento in sodio non era nota, pertanto lo scopo principale del presente lavoro di tesi è consistito nella caratterizzazione mineralogica, petrografica, tessiturale e geochimica delle vulcaniti permiane più o meno alterate presenti in cava, per cercare di comprendere le possibili cause di tale arricchimento anomalo di alcali, cioè se questo sia legato a fenomeni di metasomatismo subito dalle vulcaniti e, se sì, se lo sviluppo di questa alterazione abbia avuto un controllo di tipo litologico, strutturale o entrambi. Un ulteriore aspetto indagato è stato la valutazione del possibile utilizzo di queste vulcaniti come fondenti nella produzione di ceramiche vetrificate tramite la preparazione di una serie di provini da sottoporre a diversi cicli di cottura. L’area oggetto di studio si colloca all’interno della formazione geologica denominata “Complesso dei porfidi quarziferi del Biellese”. Questa formazione fa parte della copertura permo-mesozoica del basamento cristallino paleozoico delle Alpi Meridionali, che in quel settore del Sudalpino prende il nome di Massiccio dei Laghi. Il magmatismo effusivo a chimismo calcalcalino che ha messo in posto questi depositi ignimbritici del Biellese, è stato attivo a scala regionale e ha prodotto complessi vulcanici a chimismo da acido ad intermedio che dal Trentino arrivano alla Liguria e alla Provenza proseguendo poi a S in Corsica Settentrionale e in Sardegna. L'attività vulcanica che ha dato origine a queste rocce, è stata prevalentemente di tipo esplosivo, accompagnata da formazioni di nubi ardenti (ignimbriti), in alternanza a modeste manifestazioni a carattere lavico. L’assetto strutturale dell’area indagata è strettamente legato alla linea della Cremosina la quale passa immediatamente a NW dell’area di cava. Questa linea è la più importante faglia appartenente ad un sistema di disturbo tettonico con direzione ENE-WSW la quale mette in contatto tettonico le vulcaniti permiane con il massiccio granitico del Biellese.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Il miglior software antiplagio

L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.

Informazioni tesi

  Autore: Gabriele Ferrario
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2005-06
  Università: Università degli Studi di Milano
  Facoltà: Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
  Corso: Scienze Geologiche
  Relatore: Marilena Moroni
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 217

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

albitizzazione
episienite
gres porcellanato
massiccio dei laghi
metasomatismo na
vulcaniti

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi