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Il sistema produttivo lecchese: identità perdute e animal spirits

Il territorio che attualmente costituisce la provincia di Lecco si caratterizza per una forza produttiva e una capacità di generare ricchezza raramente riscontrabili in altre aree del Paese. Tale posizione, tuttavia, non è il frutto di scoperte o innovazioni recenti, ma risulta piuttosto come il portato di una lunga, lunghissima, tradizione siderurgico-meccanica radicata in oltre due secoli di storia industriale.
Movendo da questa semplice, ma fondamentale considerazione, la tesi "Il sistema produttivo lecchese: identità perdute e animal spirits" si pone l'obiettivo di rileggere il glorioso passato, al fine di porre in luce quelle peculiarità distintive che, modificandosi e/o rafforzandosi nel corso dei decenni, ancora oggi sono in grado di giocare un ruolo di primo piano nel determinare le performance dell'economia locale.
Ciò che emerge dalla tesi è il rarefarsi di un'atmosfera industriale di base che ha da sempre permesso al tessuto socioeconomico lecchese di affrontare con successo le vicessitudini via via imposte dall'allargamento e dall'inasprimento delle dinamiche competitive nazionali e internazionali; il progressivo venir meno dell'identità industriale della società lecchese viene considerato come il principale fatto su cui il sistema politico e imprenditoriale locale ha il dovere di interrogarsi, allo scopo di valutare con celerità i possibili interventi propulsivi.
E' per questo motivo che la trattazione, dopo un'ampia prima parte di carattere storico-evolutiva, atta a porre in luce i principali mutamenti che hanno segnato il tessuto produttivo del territorio e a raccontare le vicende di alcuni tra i pionieri dell'industria locale, si concentra sull'oggi dell'economia lecchese. E lo fa in un modo che più diretto non si può, ovvero intervistando i protagonisti del sistema industriale, misurando attraverso la vivavoce di chi ogni giorno ha a che fare con i problemi contingenti e strutturali imposti dalla frenesia della competizione economica, lo stato di salute reale e percepito del sistema socioeconomico lecchese.
Pur senza alcuna pretesa di profettizzare la soluzione alle tematiche trattate, la tesi evidenzia un territorio ancora numericamente forte, ma alla cui base, sociale prima ancora che produttiva, va continuamente germinando un substrato di lassismo che, se non repentinamente combattuto, attraverso una serie di opere, fisiche e culturali, atte a riaffermare la centralità delle attività produttive secondarie (su tutte il potenziamento della dotazione infrastrutturale), condannerà all'anonimato un territorio che, invece, tanto ha dato e tanto ha ancora da dare allo sviluppo industriale e sociale del Paese.

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Prefazione 7 Prefazione Quando, lo scorso novembre, il Professor Enzo Pontarollo mi propose, quale argomento per lo svolgimento della tesi di Laurea, l’analisi del sistema produttivo lecchese, mi resi subito conto che la maggior difficoltà che avrei incontrato sarebbe stata quella di evitare di scadere nel banale, riproponendo pedissequamente un sunto dei tantissimi studi già esistenti. Da subito, ho pertanto cercato di affrontare il tema individuando una chiave di lettura il più possibile originale, attraverso cui coniugare il passato e il presente dell’economia locale ed esprimere un giudizio sul suo stato di salute attuale e prospettico, fondato non solo e non tanto sull’analisi delle caratteristiche dei settori in cui operano le imprese e delle modalità con cui queste affrontano i mercati, quanto piuttosto sulla valutazione dell’impatto che la fortissima cultura industriale, radicata nel territorio, può ancora esercitare in favore del consolidamento e del futuro sviluppo di un sistema imprenditoriale che, seppur da sempre contraddistinto da uno spirito d’intrapresa con pochi eguali nel resto del Paese, palesa evidenti “segni di stanchezza”, dovuti, in specie, alla difficoltà di rigenerare autonomamente le competenze e predisporre un serio processo di ricambio generazionale. Per quanto riguarda il metodo di lavoro, in accordo con le indicazioni fornitemi dal Docente Relatore, ho optato per un mix tra lo studio della letteratura dedicata e l’analisi empirica, condotta mediante la realizzazione di una serie di interviste ad alcuni tra i più brillanti imprenditori e manager operanti nel lecchese, prediligendo, nell’individuazione degli interlocutori, persone e imprese quanto più possibile portatrici della vocazione produttiva del territorio. E’ peraltro giusto sottolineare che la necessità di costruire un campione (non statistico) funzionale alle tematiche oggetto della trattazione, ha portato all’esclusione di aziende che per prestigio, capacità e legame col tessuto socioeconomico dell’area, avrebbero certamente meritato il mio interesse (Icam e Moto Guzzi, solo per citarne alcune). Il testo è suddiviso in due parti, ciascuna composta di tre capitoli: la prima, di carattere storico-descrittivo, passa in rassegna l’evoluzione del sistema produttivo locale dalle sue origini industriali fino ai giorni nostri, allo scopo di scoprirne le identità distintive e, soprattutto, di comprendere se le stesse si siano mantenute, trasformate oppure perse, con il susseguirsi delle diverse epoche storiche e dei principali avvenimenti che hanno modificato via via il panorama

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Informazioni tesi

  Autore: Antonio Battazza
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2005-06
  Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
  Facoltà: Economia
  Corso: Scienze dell'economia
  Relatore: Enzo Pontarollo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 335

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