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Il ruolo del concessionario nella valorizzazione del mercato automobilistico

Chiaramente l’entrata in vigore della nuova normativa, e il notevole grado di incertezza intorno ai suoi risvolti operativi, ha prodotto un atteggiamento di matrice relativamente difensiva e conservatrice da parte delle case automobilistiche, che hanno cercato le forme e gli strumenti per legittimare i rapporti in essere alla luce dei nuovi principi normativi. Oltre a rappresentare un punto di svolta strategicamente rilevante per effettuare una certa riorganizzazione dell’articolazione quali-quantitativa delle reti, questa fase ha visto anche il prodursi di una serie di effetti tra i quali una maggiore attenzione al rispetto degli standard (tipico elemento di un sistema di distribuzione selettivo), ed un maggior grado di sofisticazione nella struttura dei margini di commercializzazione per le reti.
Nel complesso possiamo dire quindi che la normativa dovrebbe produrre scelte più diverse rispetto al passato tra le case automobilistiche (e quindi formati distributivi e politiche di rete diversi da casa a casa e da marca a marca), ma maggiore omogeneità tra le reti distributive per una singola marca. Gran parte del dibattito recente sviluppatosi intorno alla nuova normativa si è focalizzato sugli effetti complessivi della normativa sul sistema distributivo, non di rado con sfumature talvolta condizionate da risvolti di tipo economico-sociale. Si pensi ad esempio alla tesi, sostenuta da alcuni operatori soprattutto nella fase precedente all’entrata in vigore, secondo la quale la nuova normativa avrebbe prodotto sconvolgimenti in termini occupazionali all’interno delle reti distributive. Nonostante sia ancora prematuro trarre un giudizio oggettivo in tal senso, non si può non notare che la riduzione in termini occupazionali del settore associata ad un processo di razionalizzazione delle scelte è in atto da diversi anni, pur in presenza di una certa continuità normativa. Ciò che interessa qui sottolineare dunque è che mentre il dibattito si è tendenzialmente focalizzato sugli effetti complessivi, è opportuno considerare gli effetti della normativa in funzione delle singole filiere distributive, intese come sistema casa automobilistica – reti di concessionari. Da un certo punto di vista, la nuova normativa impone la rimozione di alcuni ‘lacci’ della precedente.

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4 Introduzione Fin dalla sua nascita, il settore automotive ha ricoperto un ruolo fondamentale per l’intera economia mondiale, non a caso è stato definito “l’industria delle industrie”, oltre che per il numero di addetti, anche in quanto fucina di innovazioni che poi hanno influenzato tutti gli altri settori. Il suo peso, in termini di reddito prodotto, di numero di occupati, di complessità di relazioni industriali, ha fatto in modo che l'industria automobilistica incidesse profondamente sul processo di industrializzazione italiano. La crescita del mercato automobilistico ha prodotto situazioni di forte integrazione e mutua interdipendenza con l’intera economia europea. Con l’affermarsi del Mercato Unico Europeo il settore automobilistico è stato caratterizzato da processi di concentrazione. La situazione attuale del settore appare difficile, come testimoniano interventi governativi a corto raggio a sostegno di una stagnazione della domanda che sembra non aver intenzione di invertire la rotta. Ciononostante la declinazione dell’offerta appare quanto mai florida, indirizzata ad una personalizzazione sempre più spinta del prodotto che sembra essere l’ultima arma contro una crisi dovuta ad una saturazione di un mercato maturo come quello occidentale. Oggi, nella catena del valore del prodotto “nuovo” la rete di distribuzione “ufficiale” riesce a ritagliarsi uno spazio sempre più stretto, tale da rendere la contribuzione del prodotto nuovo nei conti dei rivenditori del tutto marginale. I margini dei concessionari vengono erosi a monte dai costruttori, in difficoltà per la forte concorrenza, a valle dalla presenza dei rivenditori “indipendenti” sorti all’ombra delle politiche di prezzo disomogenee delle Case. 1 1) Una situazione difficile, che ha portato molte aziende a chiudere i battenti, tanto che le concessionarie in Italia sono passate dalle 4.393 del 2000 alle 4.012 del 2005- Fonte Federaicpa.

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Informazioni tesi

  Autore: Renato Rossetti
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2005-06
  Università: Università degli studi di Napoli "Parthenope"
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia del Commercio Internaz. e dei Mercati Valutari
  Relatore: Francesco Calza
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 226

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Parole chiave

accordi
automobilistico
block exemption
canale
casa automobilistica
concentrazione
concessionario
concorrenza
customer satisfaction
dealer satisfaction
distribuzione
domanda auto
esenzione
evoluzione distribuzione
intese
mercato
politiche
rapporti industria
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